JUVENTUS NAPOLI CONFERENZA ALLEGRI / E' già tempo di ritornare in campo dopo il turno infrasettimanale. A catalizzare l'attenzione dei tifosi italiani, oltre al derby di Roma, sarà il big match dell''Allianz Stadium' tra la capolista Juventus e il Napoli, al momento diretta inseguitrice dei bianconeri in classifica. Massimiliano Allegri interviene come di consueto in conferenza stampa alla viglia della sfida, presentando l'atteso incrocio contro la squadra di Ancelotti e parlando delle ultime novità in casa juventina.
Sulla partita e l'avversario: “Abbiamo poco tempo per preparare la gara, ma lo stesso sarà per il Napoli. Sarà una bella partita, che sul piano della classifica conta più per loro che per noi. Ancelotti ha cambiato rispetto a Sarri e la squadra ha preso subito la sua identità. Speriamo di continuare nel migliore dei modi, domani avremo bisogno dell'aiuto dei tifosi. Dobbiamo riscattare anche la sconfitta della scorsa stagione”.
Sull'impiego di Dybala: “Devo fare delle scelte e lasciare calciatore importanti in panchina, per fortuna. E' toccato a tutti. In questo momento Bernardeschi, che è quello più in condizione, ha fatto due panchine consecutive. Senza contare che c'è anche una partita importante martedì in Champions League. Devo fare delle scelte dolorose, deciderà dopo l'allenamento di oggi”.
Corsa scudetto e anti-Juve: “Il Napoli in questo momento è la squadra più vicina. E anche l'Inter sta risalendo la china. Noi vogliamo vincere ancora, ma nel calcio non si sa mai perché è strano. Guardate cosa è successo a Valencia: nessuno si aspettava il rosso a Ronaldo, avremmo potuto perdere e complicare il nostro percorso in Europa. Dobbiamo viaggiare a velocità da crociera in campionato perché ci aiuta ad arrivare in fondo. Per noi sarà una grande sfida anche quest'anno, come in tutte le competizioni”.
Sul rapporto con Ancelotti: “Con Carlo non ci frequentiamo, mi piace però molto il suo trasmettere serenità e rendere le cose semplici. Ognuno poi fa l'allenatore come meglio crede, alla fine bisogna vincere. Ancelotti ha vinto molto, io meno. Siamo simili nel modo di affrontare le cose: veniamo dalla stessa scuola e faccio un grosso in bocca al lupo a Berlusconi e Galliani che domani rientrano nel calcio. Magari tra due anni ce li ritroviamo contro. Può piacere o non piacere ma dopo alla fine conta una sola cosa sola: chi ha vinto. Il resto non conta a meno che non cambiano i regolamenti. Oggi guardavo il palmares di Ancelotti, poi a un certo punto ho smesso. Vediamo di farlo smettere. C'è tanta differenza tra il primo e il secondo posto e Carlo è un maestro in questo, anzi un professore”.
Sulla formazione: “Domani giocano Bonucci, Chiellini, Alex Sandro, Pjanic, Matuidi e Ronaldo. Per gli dovete arrangiarvi. La squadra sta crescendo, aumenta la condizione fisica e mentale e i calciatori si conoscono meglio. Come sempre le sostituzioni saranno determinanti. Purtroppo devo fare a meno di qualche calciatore, ma abbiamo ne abbiamo 15-16 a disposizione e bastano. Cancelo? Per ora ho scelto questi sei, ma se ne volete un altro ve lo dico: Szczesny. Cancelo ha qualità straordinarie, gioca quasi da mezzala per quello che fa in campo. Deve essere sempre dentro il match, ogni tanto scappa e nelle grandi partite non puoi permetterselo. Assenti? Domani rientra Kean, mentre Douglas Costa speriamo di averlo già per lo Young Boys”.
Sul modulo: “E' possibile che si possa anche giocare con un centrocampo a due o quattro. Dipende se giocheranno Dybala, Mandzukic e Ronaldo, oltre che dalle caratteristiche dei giocatori. Se l'ala destra sarà Bentancur o Emre Can giocheremo in un modo, con Bernardeschi mezzala invece in un altro.”
Sulla squalifica e il momento di Cristiano Ronaldo: “Sono contento così, lo avremo a Manchester. Ha giocato per la squadra e la squadra gioca per lui, sta facendo bene. Noi dobbiamo trovarlo meglio: abbiamo iniziato ad allenarsi tutti insieme il 10 agosto, se togli la pausa abbiamo fatto soltanto trenta giorni insieme. Stiamo migliorando, ma dobbiamo fare di più e cercarlo meglio. Cristiano ha alzato l'attenzione sul campionato italiano: la Serie A non è il torneo più brutto in Europa, ma è sicuramente il più difficile da giocare”.
Sul fatturato: “Le partite vanno vinte, basta vedere cosa succede in Spagna dove Real Madrid e Barcellona hanno perso l'ultima giornata. Il Napoli è una realtà del calcio italiano, ma la Juve ha vinto sette scudetti e quattro Coppe Italia, senza dimenticare le due finali di Champions League. Per vincere ci vuole testa e mantenere continuamente la tensione alta, ma se non hai una società forte è difficile fare risultati. La Juve ha una grande rosa e quest'anno per giocare c'è da pedalare. In campo sono tutti amici, ma durante la settimana sono tutti nemici perché combattono per giocare anche se alla fine dell'anno tutti avranno il loro spazio”.
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