Napoli, allarme per Sarri: ora serve il turnover

I titolarissimi mostrano la corda, da Milik a Rog qualche variante è necessaria

NAPOLI SARRI TURNOVER MILIK ROG / Il pari di ieri sera in casa del Sassuolo ha inferto un duro colpo alle ambizioni di scudetto del Napoli. L'1-1 del Mapei Stadium, unito alla vittoria della Juventus nel posticipo contro il Milan, ha spedito nuovamente gli azzurri a -4 dalla truppa di Allegri. I favori del pronostico per il finale di stagione a questo punto iniziano a spostarsi decisamente verso i bianconeri. Con otto gare ancora da disputare, il campionato è in realtà ancora aperto ed è presto, per i partenopei, per mollare, con uno scontro diretto in programma tra tre settimane che potrebbe dire molto. Ma la squadra vista ieri in campo a Reggio Emilia ha mostrato la corda, quasi inevitabile dopo tre quarti di torneo condotti a tutta.

Napoli, Sarri e il turnover: contro il Chievo si cambia?

La scelta di operare un calciomercato minimale (eufemismo) mostra adesso tutti i suoi risvolti negativi. E proprio quando il Napoli ha avuto a disposizione la settimana tipo, fuori da tutte le competizioni, per concentrarsi solo sul campionato, il rendimento degli azzurri è andato a calare drasticamente. Cinque punti nelle ultime quattro giornate, un calo se vogliamo fisiologico, ma che in un torneo dove la quota scudetto sfonderà abbondantemente quota 90 punti può risultare decisivo in negativo. Contro il Sassuolo, gli azzurri sono sembrati incapaci di reggere la tensione, con un avversario che invece dava l'anima su ogni pallone. Molti elementi sottotono e a questo punto, per non cedere di schianto, bisognerà far ricorso alle seconde linee. Contro il Chievo, saranno già obbligati due cambi, con Albiol e Jorginho che saranno squalificati. Pronti a subentrare Chiriches e Diawara, ma potrebbero non essere le uniche novità. Tra gli altri, sono sembrati in netta difficoltà Mertens e Allan. Può essere giunto il momento, per Sarri, di dare spazio dall'inizio a un Milik apparso ritrovato nello spirito e magari anche a Rog, che quest'anno ha visto il campo ancora meno rispetto alla scorsa stagione. Che il tecnico azzurro voglia insistere sul suo undici ideale, per una questione di meccanismi, è cosa nota, che ha anche pagato i suoi dividendi: dopotutto, parliamo di un Napoli con 10 punti in più di un anno fa e ancora in corsa per il titolo. Ma a questo punto serve attingere alle seconde linee, per evitare che i titolarissimi scoppino definitivamente.