Juventus, Sacchi su Allegri: “Ha dimenticato la bellezza”

L’ex allenatore ha parlato anche di Sarri

JUVENTUS NAPOLI SACCHI / Il pragmatismo di Allegri contro la spettacolarità di Sarri. Juventus-Napoli è anche la sfida tra due correnti di pensiero nettamente diverse. Arrigo Sacchi, ex allenatore che ha fatto la storia del calcio mondiale, ha esposto alcune opinioni sul gioco che esprime il nostro campionato: “Sono stanco di sentir dire “basta vincere” oppure “conta solo vincere”. In questo modo si annientano tutti gli altri valori – spiega alla 'Gazzetta dello Sport' – Noi italiani siamo stati abituati, nel calcio come nella vita, a ottenere il massimo con il minimo sforzo, ma non è questa la strada giusta per progredire. Il calcio è nato come sport di squadra offensivo, e noi invece lo interpretiamo come un fatto puramente difensivo. Ma se facciamo un calcio difensivo penalizziamo, oltre che l’ottimismo dei giovani, le loro qualità tecniche. Esempio: se io tengo il pallone per 70 minuti, ho più possibilità di toccarlo, di giocarci e di divertirmi rispetto a uno che lo tiene soltanto per mezz’ora. Mi sbaglio?”.

ALLEGRI – “La Juve è straordinaria per carattere, per forza fisica, per determinazione. E anche per la storia e per la cultura che appartengono a quel club da più di un secolo. Contro il Tottenham hanno fatto un capolavoro, e in Champions possono andare avanti parecchio. Considero Allegri un maestro che ha elevato il tatticismo al massimo livello. Bravo, però si è dimenticato della bellezza, dell’armonia, della musica che deve suonare una squadra di calcio”.

I COLLEGHI – “Ci sono allenatori che si giocano la partita e mi piacciono. Penso a Sarri, ovviamente, a Gasperini, a Giampaolo. A Di Francesco che, pur tra mille difficoltà, sta cercando di creare qualcosa d’importante in un ambiente delicato come Roma. E guardo con interesse quello che stanno facendo Zenga a Crotone e De Zerbi a Benevento”.