CRISI INTER SPALLETTI / La strategia della distensione messa in campo da Spalletti nell'intervista al 'Corriere dello Sport' non ci ha certo fatto dimenticare le bordate lanciate dallo stesso tecnico all'indirizzo di proprietà e società da quando più o meno è cominciato la crisi Inter, bordate che in altri tempi nemmeno lontanissimi e in club con una struttura dirigenziale molto forte ed autorevole avrebbero portato probabilmente al suo esonero. Il malessere del tecnico nerazzurro è evidente quanto quello di Roberto Mancini nella tremenda estate 2016. Allora come oggi, anche se i dissidi in materia risalgono già al luglio scorso, il pomo della discordia è un calciomercato andato non secondo le aspettative. Nel caso di Spalletti non secondo le promesse che il gruppo Suning gli aveva fatto per convincerlo a sedersi sulla panchina nerazzurra. In sostanza una campagna acquisti importante, con almeno due grandi colpi per ambire a diventare prima possibile la diretta antagonista della Juventus.
Così non è stato e, come prevedibile tutelando giustamente sé stesso, non appena ha capito e visto che la squadra si stava sciogliendo il quasi 59enne di Certaldo ha cominciato a bastonare chi lo aveva illuso e disilluso ma anche scarsamente protetto dalle intemperie sia esterne che interne. Come andrà a finire? Non abbiamo la palla di vetro ma è probabile che, a patto che l'Inter ridia qualche segnale di vita, il matrimonio venga mantenuto a galla perché l'obiettivo Champions, nonostante tutto, è ancora a portata di mano. Rispetto a Pioli, che a questo punto della stagione, un anno fa, aveva gli stessi punti in classifica (48, ma – 8 dalla zona Champions), Spalletti gode ancora di maggiore considerazione (forse pure nello spogliatoio) oltre ad avere un contratto assai più oneroso (4 a 1,5 circa) che in tempi di austerity valgono più di una mezza blindatura. Tenuto a galla sì, ma in attesa della resa dei conti che arriverà inesorabile a fine stagione. Ad oggi non metteremmo la mano sul fuoco su una prosecuzione dello stesso oltre giugno, a prescindere dal raggiungimeno o meno dell'obiettivo. Lo scontro e la frattura, al di là delle smentite, sono troppo evidenti per pensarla diversamente.
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