NAPOLI-LIPSIA / Il Napoli ha un piede e mezzo fuori dall'Europa League: nella serata di ieri, giovedì 15 febbraio, la formazione di Maurizio Sarri ha affrontato il Lipsia allo Stadio San Paolo nella gara d'andata dei sedicesimi di coppa europea. Passati in vantaggio con la prima rete con la maglia azzurra di Adam Ounas, acquistato nella sessione estiva di calciomercato dal Bordeaux, i partenopei non sono riusciti ad addormentare il match, subendo la rimonta dei tedeschi che ha fissato il risultato sull'1-3 finale (doppietta di Timo Werner e rete di Bruma).
Nel mirino delle critiche dei tifosi (ma anche di Marchegiani che ha dichiarato ieri sera: “Il Napoli non è con la testa in questa competizione”) è finito l'ampio turnover di Maurizio Sarri, che a differenza del campionato (dove ha dimostrato di puntare su pochi, fidati elementi) ieri sera ha dato ampio spazio alle cosiddette 'seconde linee', rispolverando per l'occasione Lorenzo Tonelli al centro della difesa, Marko Rog a centrocampo e Ounas in d'attacco, oltre ai vari Maggio, Diawara e Zielinski (utilizzato come esterno d'attacco). L'allenatore partenopeo era stato chiaro già dalla conferenza stampa della vigilia del match contro il Lipsia: “In questa stagione l'attenzione è su altro e c'è una ragione: perché per diventare grande in Europa, bisogna essere grandi nel proprio paese. Ma un primo passo va fatto ed è fare bene anche con le turnazioni”. Ieri, nel post partita ha 'strigliato' i suoi: “Si doveva fare di più, era obbligatorio dare di più. Sono deluso da chi gioca meno ma anche da chi è entrato in corso d’opera. Abbiamo fatto una gara scarica e questo non è da grande squadra. Quando si va in campo in Europa si rappresenta una maglia storica come la nostra, abbiamo giocato per lavoro e senza fame non onorando la nostra storia”.
Al netto di un calciomercato in entrata che a gennaio ha riservato solo delusioni al club partenopeo, l'idea di Sarri di puntare forte sul campionato mettendo in secondo piano l'Europa League non è piaciuta ai tifosi del Napoli, che avevano mal digerito già l'eliminazione in Coppa Italia. In campionato, il Napoli viaggia quest'anno al ritmo di 2,625 punti a partita (63 punti in 24 partite) ma non è riuscito neanche in questo modo a 'staccare' in classifica la Juventus (seconda a quota 62).
Analizzando i numeri della carriera di Sarri in Europa, il bilancio è il seguente: 14 partite disputate in Champions League, con 5 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte (media punti per partita 1,21) a cui vanno aggiunte le 2 vittorie nelle qualificazioni, mentre in Europa League sono 9 le partite giocate, con 6 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte (media punti per partita 2,11). Il cammino in campionato è ancora lungo e, mai come quest'anno, il Napoli può e deve credere allo Scudetto. Quello che rimproverano i tifosi all'allenatore è però di non aver neanche provato ad andare avanti in Europa, prima uscendo da un girone di Champions League sulla carta non proibitivo (Manchester City, Shakhtar Donetsk, Feyenoord le avversarie, con un bilancio di 2 vittorie, 4 sconfitte) e poi 'snobbando' l'Europa League nel confronto diretto contro il Lipsia. Ma c'è ancora una gara di ritorno da giocare…
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