NAPOLI INSIGNE / Guai a sostituirlo, soprattutto se si è allenatori inclini alla permalosità: Lorenzo Insigne non è tipo da far passare inosservato un cambio. Lui che in campo è ormai definitivamente esploso, meritandosi le attenzioni anche dei grandi club in ottica calciomercato e trascinando il Napoli con le sue giocate al vertice della classifica, quando vede il suo numero 24 lampeggiare sul tabellone della sostituzione non riesce proprio a darsi una regolata. E' come un toro quando vede rosso: c'è il 24 e il folletto di Frattamaggiore mastica amaro e ogni tanto non riesce a trattenere un 'vaffa' rivolto al suo allenatore. Gli è successo anche domenica contro l'Atalanta: punteggio di 1-0 per gli azzurri, Sarri decide di metterlo a sedere per mandare in campo il capitano Hamsik e Insigne non la prende bene. 'Vaffa', risposta dell'allenatore e poi il calciatore che si siede in panchina placato da staff tecnico e compagni. Nel post gara Sarri ha smorzato i toni: “E' una cosa normale: io e Insigne litighiamo almeno tre volte alla settimana. Ci arrabbiamo e poi tutto finisce lì”.
E a giudicare i precedenti c'è da credergli: Insigne-Sarri sono già andati allo 'scontro' in almeno due altre occasioni. Lo scorso anno, ad esempio, in occasione della gara in casa della Juventus, l'attaccante non gradì il cambio con Giaccherini con i partenopei sotto di un gol. Un 'vaffa' che Sarri non fece passare inosservato, rimproverando il suo giocatore davanti alle telecamere: “Insigne quando esce deve stare zitto e basta: se c'è qualcosa da chiarire, si può fare domani”. E andando ancora più indietro nel tempo, anche durante un Napoli-Palermo, Insigne mostrò tutta la sua insoddisfazione per la decisione dell'allenatore di farlo uscire per far spazio a Mertens: “Nessuno esce contento – commentò il tecnico di Figline – ma dovrà spiegarlo ai compagni: gli ha mancato di rispetto”.
Ma non è solo questione di rapporto con Sarri, anche i suoi predecessori hanno dovuto fare i conti con la poco abitudine di Insigne ad essere sostituito. Anche con la Nazionale Under 21, l'attaccante reagì in malo modo a un cambio in occasione di un'amichevole contro l'Ucraina nel marzo 2013. E ai fischi del pubblico in un Napoli-Athletic Bilbao di quattro anni fa, un giovane Insigne reagì gettando a terra la maglia. Un segnale di insofferenza spiegabile in un contesto come quello, con la squadra al centro di critiche; un po' meno quello di ieri, ma Sarri questa volta ha optato per la carota, almeno in pubblico.
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