NAPOLI SARRI OUNAS UDINESE / Il palo colto nel primo tempo è un po' il giusto simbolo della sua partita. Una partita fatta di tanta voglia e buona volontà, ma anche di incapacità quando bisogna incidere e fare la differenza. Adam Ounas è un prospetto interessante, ma a 21 anni ormai inoltrati il Napoli sa di avere tra le mani un diamante tutto grezzo da lavorare, rifinire, per poi presentare in pubblico. Non va male contro l'Udinese, alla prima volta da titolare in gare ufficiali con la maglia azzurra, ma era lecito anche aspettarsi di più. Il calciatore corre, si sbatte, si affanna, ma poi è incapace di colpire negli ultimi metri; la classe di proprietà nel piede sinistro s'intravede limpida, ma l'intesa coi compagni di squadra manca e alcuni aspetti sono ancora da rifinire.
“È un ragazzo che sta seguendo il suo percorso di crescita e deve ancora lavorare tanto” ha detto di lui Sarri a fine gara. Arrivato nell'ultima sessione estiva di calciomercato dal Bordeaux, infatti, per Ounas la strada del Napoli non è mai stata facile. Davanti ha calciatori forti ed esperti e nel suo ruolo c'è Callejon a non voler mai lasciare spazio alle alternative. Ounas è partito bene con l'Udinese: nel ruolo dello spagnolo (per l'occasione attaccante centrale) ha puntato l'uomo saltandolo, ha creato superiorità, ha impensirito col fendente mancino, ma ha anche sparato altissimo quando poteva colpire. Con lui in campo il miglior momento di un Napoli che, con gli ingressi di Mertens ed Insigne, va molto meglio. Sarri gli concede qualche minuto in più rispetto alle altre sostituzioni, poi lo richiama in panchina ad un quarto d'ora dalla fine consapevole che sull'investimento dell'ultima estate la sua mano dovrà ancora lavorare.
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