INTER PORDENONE FLOP PANCHINA / Altro che passeggiata. Inter-Pordenone è stata partita vera, intensa e combattuta fino alla fine e pure oltre. Perché non sono bastati né i tempi regolamentari né i supplementari ai nerazzurri per piegare l'ordine tattico e l'entusiasmo, anzi la Super Motivazione per dirla alla Spalletti, dei friulani di Leonardo Colucci. La lotteria dei rigori, con il penalty decisivo trasformato da Yuto Nagatomo, ha decretato il passaggio della formazione interista ai quarti di Coppa Italia. Le indicazioni positive che si aspettava l'allenatore, però, non sono arrivate.
Inter-Pordenone doveva essere infatti la grande chance delle seconde linee, di quelli che fino ad ora hanno trovato poco spazio in una formazione diventata quasi una filastrocca che si ripete fondamentalmente allo stesso modo di settimana in settimana. Doveva essere la grande chance di Dalbert, Joao Cancelo, Karamoh ed in parte pure di Nagatomo, tornato in panchina con la crescita di Santon, Ranocchia (che pure contro il Chievo non ha sfigurato), Eder ed il baby Pinamonti, gioiello su cui tutta l'Inter punta tantissimo ed alla prima da titolare con Spalletti. Ed invece l'hanno sprecata.
C'era grande curiosità in particolare per Dalbert, Karamoh e Cancelo. Il terzino brasiliano, per cui l'Inter ha sborsato una cifra decisamente consistente durante la scorsa estate di calciomercato, doveva essere il nuovo laterale d'assalto ed invece anche ieri è rimasto timido e qualche volta in difficoltà, fatto salvo per un paio di bei cross. Troppo poco togliere il posto all'attuale titolare dalla sua parte, anche se Spalletti gli sta concedendo una fiducia crescente (si veda ad esempio il finale di Juve-Inter). Troppo fumoso, invece, il giovane gioiello francese, fregato forse dalla voglia di strafare e poco preciso al momento di concludere. Così come non gira il portoghese, che ha il merito di prendere spesso l'iniziativa e provare tante volte il cross, ma molto spesso è impreciso.
Quello che emerge con grande chiarezza e che fa discutere tra le news Inter, dunque, è il sostanziale squilibrio tra la rosa ristretta dei titolari e la squadra delle seconde linee. Magari più dal punto di vista mentale ed attitudinale che tecnico, ma comunque evidente. Anche per questo Luciano Spalletti si è fin qui affidato più o meno ai soliti con poco spazio alle sorprese. Per restare ai vertici fino in fondo e continuare #senzatregua, però, servirà obbligatoriamente un maggiore apporto dai protagonisti in negativo della serata di ieri. E sì, anche qualche rinforzo ulteriore.
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