ROMA SHAKHTAR MALDERA / Superato da prima della classe un girone che a detta di molti sembrava proibitivo, gli ottavi di finale ora consegnano un avversario sicuramente più morbido, ma che a questo punto non può mai essere sottovalutato. Chiedetelo al Napoli. Sarà dunque lo Shakhtar Donetsk lo sfidante della Roma in Champions League, così ha decretato oggi l'urna di Nyon. La squadra di Paulo Fonseca, che con tanto di costume da Zorro ha sancito l'eliminazione del Napoli di Maurizio Sarri, l'ostacolo da superare per centrare i quarti e continuare a sognare. Ma cosa devono aspettarsi Eusebio Di Francesco ed i tifosi della Roma? Calciomercato.it lo ha chiesto ad Andrea Maldera, che dopo anni di Milan nel 2016 è entrato a far parte dello staff tecnico di Andryi Shevchenko alla guida della nazionale ucraina.
Prima di tutto: ti ha sorpreso questo Shakhtar agli ottavi di Champions?
“Conoscevo ovviamente il valore dello Shakhtar Donetsk, però dando per scontato chiaramente il Manchester City, pensavo che il Napoli dietro potesse farcela. Invece devo dire che lo Shakhtar ha fatto un girone eccellente. La partita chiave è stata quella dell'andata col Napoli vinta in Ucraina, molto si è deciso già in quella gara, poi però lo Shakhtar è stato comunque più bravo. Forse anche un po' fortunato per il fatto di aver incontrato all'ultima giornata un Manchester City già qualificato. Però merita lo Shakhtar, e peccato per il Napoli”.
Che lavoro sta facendo 'Zorro' Fonseca?
“Fonseca è molto bravo, è un allenatore moderno, nel senso che ha metodologie di lavoro molto attuali, e offre un calcio propositivo. Come la scorsa stagione sta dominando il campionato ucraino, anche se bisogna dire che tolta la Dinamo Kiev non ha grandi avversari, ma in ogni caso sta abbastanza controllando il campionato nazionale. Questo è merito sicuramente del valore tecnico di una rosa importante, ma anche e soprattutto del suo lavoro. È portoghese, quindi viene da un calcio dove la qualità, la tecnica, l'estetica ed il calcio propositivo fanno parte della cultura, e secondo me lui stesso la sta interpretando molto bene grazie anche a dei giocatori prevalentemente di origine brasiliana che riescono ad esaltare questo suo pensiero di calcio. Quindi i complimenti vanno sicuramente a lui che riesce a mettere in evidenza quelle qualità di questi interpriti”.
Ci dici un nome da tener d'occhio in modo particolare?
“Già prima di Shakhtar-Napoli feci un nome e purtroppo fece un gol, quindi non vorrei portare sfortuna alla Roma (ride, ndr). Posso dirti in generale tutto il reparto offensivo dello Shakhtar, soprattutto nei suoi tre interpreti principali che sono Bernard, Taison e Marlos, quest'ultimo tra l'altro che è anche cittadino ucraino e lo abbiamo convocato anche noi in nazionale da poco, quindi è un giocatore che seguiamo con particolare attenzione. Sono tre calciatori di buonissimo livello che potrebbero benissimo giocare anche in Serie A. Se devo dirti un nome solo dico Taison, perché tra i tre è un po' la punta di diamante. Però tutti e tre sono giocatori da tenere d'occhio attentamente. Ma sono convinto che Di Francesco, con il suo staff, lo sa già e avranno modo e tempo per studiare. Per concludere ti dico comunque che il reparto offensivo dello Shakhtar è di primissimo livello, anche in campo internazionale”.
Quale può essere invece il punto debole dove poter far male a questa squadra?
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