ROMA TOTTI / Dopo le anticipazioni dell'intervista del 'Corriere della Sera' a Francesco Totti diffuse ieri, ecco le nuove dichiarazioni del dirigente della Roma:
NUOVA VITA DA DIRIGENTE – “Da dirigente cambia tutto. La vita, la testa, il fisico. Ero abituato a fare sempre le stesse cose: sveglia presto, colazione, allenamento. Come una macchina. Adesso devo programmare la giornata. L’impatto non è stato semplice. Ho chiesto alla società se potevo ricaricare le batterie per un po’. Avevo voglia di dare un taglio, liberare la testa, godermi i miei figli. Me lo hanno concesso e li ringrazio, così ho potuto cominciare con il piede giusto il nuovo percorso. Sono rimasto nel calcio, che per me è la vita. È tutto. Sono stato calciatore e conosco tutte le dinamiche. So come trattare un giocatore. Dentro lo spogliatoio può starci davvero solo chi ne conosce le parole, gli sguardi, i momenti giusti. Ho questa fortuna rispetto ad altri dirigenti, ho vissuto le dinamiche dello spogliatoio. Ci vado ogni giorno, come prima. Solo che adesso non mi spoglio. All’inizio parlavo da solo, come un matto: sono infortunato, sono squalificato, adesso rientro. Però adesso mi sono abituato”.
ADDIO ALLA ROMA – “La prima volta potevo andare al Real Madrid, perché non avrei vestito mai un’altra maglia italiana. Il cuore e la testa mi hanno fatto scegliere e non mi sono mai pentito. Gli ultimi mesi con Spalletti sono stati complicati. Avevamo un bel rapporto, prima che se ne andasse nel 2009. Quando è tornato, mi sono messo a disposizione. Avrei preferito giocare di più, visto che era l’ultimo anno, però non ho nessun rimprovero da fargli. Ho accettato dignitosamente le sue decisioni. Mi è dispiaciuto, ma so che le scelte le fa l’allenatore e poi, semmai, ne paga le conseguenze. Ho ricevuto proposte per andare negli Emirati o negli Stati Uniti. Mi avrebbero ricoperto di soldi, ma avrei rovinato 25 anni d’amore. Poteva essere un’esperienza, non ero ben visto dall’allenatore in quel contesto. Però anche questa volta ho scelto la Roma. I rapporti con Pallotta? All’inizio titubanti, ma ci siamo chiariti. Lui vedeva bianco e io rosso. Poi abbiamo trovato un colore in comune per il bene dalla Roma”.
TORNARE INDIETRO – “Se potessi, tornerei indietro. Dal 2000 al 2010 stavo al top, anni fantastici. Me ne basterebbe uno solo”.
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