Inter-Atalanta, tre armi (più una) per Spalletti

Gasperini contro il tabù ‘San Siro’ dove non ha mai battuto i nerazzurri

INTER ATALANTA / Alla ripresa del campionato l'Inter dovrà affrontare l'Atalanta di Gian Piero Gasperini, una formazione ben rodata e tra le più ostiche del campionato. Con l'Europa League, dove è in piena corsa per la qualificazione ai sedicesimi, la 'Dea' ha trovato maggior convinzione nei propri mezzi e sfrutterà le sue qualità migliori per provare ad imporsi anche a 'San Siro', dove il grande ex dal dente avvelenato non è mai riuscito a vincere. Nonostante le partenze importanti nell'ultimo calciomercato, il Gasp è riuscito a ricompattare un gruppo che ha iniziato questa stagione esattamente come l'aveva finito pochi mesi fa, ossia esprimendo un buon calcio ma soprattutto un'ottima forma fisica con allegata corsa e resistenza nell'arco di tutto il torneo.

Inter-Atalanta, preview della sfida del 'Meazza'

Le news Inter inducono a puntare sulla sagacia tattica di Spalletti per portare a casa l'intera posta. Il 7-1 della scorsa stagione ha sorpreso tutti, ma ciò non vuol dire che l'armata meneghina possa ripetersi con un punteggio così ampio. L'insidia di questa sfida è data dal fatto che arriva dopo la sosta delle Nazionali e molti giocatori andranno valutati per capire quanto possono rendere in un match davvero complesso. Corsa, fisicità e tanto pressing: queste le prerogative della gara di domenica sera, una vera lotta dove lo spettacolo, per una volta, potrebbe essere accantonato se gli orobici dovessero dimostrarsi tatticamente impeccabili e asfissianti con i raddoppi di marcatura. A tal proposito le soluzioni non mancano: gioco sulle fasce; cambi di campo repentini; profondità e lancio per gli esterni ed Icardi. Spalletti potrebbe giocarsi almeno queste tre armi per cercare di uscire dalla pressione e dalla densità bergamasca. La quarta opzione è rappresentata dalla giocata del singolo: a tal proposito, Icardi, Perisic e Brozovic (se dovesse trovare spazio, magari a gara in corsa) sono chiamati a fare gli 'straordinari' qualora la partita dovesse mettersi male.

Stefano Migheli