ROMA MONCHI / “Lo scudetto? Abbiamo il dovere di provarci. Siamo partiti in svantaggio ma stiamo raggiungendo il livello di Napoli, Juventus ed Inter. Siamo in costruzione, ma alla fine l'edificio sarà bello”. Non nasconde le sue ambizioni il direttore sportivo della Roma, Monchi, in una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport'. Niente Lazio e Milan quindi: “Non posso citare tutti. I rossoneri sono in costruzione, è ingiusto appiccicargli l'etichetta di favoriti”. All'ambiente Roma l'entusiasmo però non manca: “Dobbiamo scoprire l'esistenza del grigio. Non è che dopo una vittoria siamo già campioni e dopo una sconfitta siamo da quarto posto. Essere eccessivamente umorali non va bene. Ovvio che i tifosi ci seguiranno se arriveranno risultati, loro non vanno allo stadio per applaudire il bilancio e io voglio vincere, non vendere fumo”. Entusiasmo generato dal primo posto in Champions League: “Rispetto al passato la Serie A ha perso un po' su Spagna e Inghilterra. Noi però siamo primi in un gruppo con i campioni d'Inghilterra e con una squadra che ha fatto due finali di Champions negli ultimi quattro anni, ma tutte le italiane stanno facendo bene. A livello di tattica il calcio italiano è all'avanguardia, manca forse un po' di qualità, ma non bisogna fustigarsi. Le inglesi dominano ora, ma sono anni che non giocano una finale, mentre la Juventus ne ha giocate due negli ultimi tre anni. I bianconeri sono un modello. I loro risultati sono frutto di un grande lavoro”. Poi un commento su questi primi sei mesi giallorossi: “Posso essere veramente Monchi: ho uno stretto rapporto con tutti. Sto tanto nello spogliatoio, viaggio con la squadra, mangio con i giocatori. Non per fare la spia, ma perché mi piace. Così sento di essere parte della squadra”. Su Di Francesco: “Non si nasconde mai. Conosce benissimo l'ambiente Roma, svolge il lavoro con intensità e ti parla sempre dritto negli occhi. Sono qualità fondamentali”. Su Totti: “Il mio rapporto da 1 a 10 con lui è 11. Ho trovato una persona affettuosa, che ha capito gli spazi e i tempi che gli ha concesso il club e con cui ora ho un rapporto strettissimo”. Un punto sul calciomercato: “Kolarov grande acquisto? I bilanci si fanno alla fine, ma ho fiducia. Mahrez? Abbiamo provato a prenderlo, cercavamo un'ala sinistra, ma il Leicester ha detto 'No' anche al Barcellona. Allora abbiamo deciso di puntare su Schick, un investimento per il club anche se non era il profilo che cercavamo. Rinunciare a lui per questioni tattiche sarebbe stato un errore. Puntiamo a recuperarlo. Lui, Emerson e i miglioramenti di Under e Defrel saranno i nostri acquisti”. Infine su Immobile, voluto da lui a Siviglia: “Ero sicuro avrebbe fatto bene. In Germania e in Spagna non ha trovato la giusta forma. A me e ad Emery disse 'Non posso trasmettere fiducia, perché non ne ho'. Fu molto onesto da parte sua. I giocatori, per rendere, hanno bisogno di tante cose”.
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