Torino-Cagliari, Mihajlovic: “Se non vincevamo si metteva male”

Le dicharazioni a fine gara dell’allenatore granata

TORINO CAGLIARI MIHAJLOVIC – Vittoria scacciacrisi per Sinisa Mihajlovic e il Torino. Adesso la panchina del tecnico serbo è un po' più al sicuro dopo il successo contro il Cagliari: “Non sono contento del mio attacco nella fase di non possesso. Mi piace giocare in maniera offensiva, siamo gli unici che giochiamo con quattro attaccanti puri. Però dobbiamo essere più cinici e metterla dentro, oltre a fare un certo lavoro quando difendiamo – le parole a 'Sky Sport' di Mihajlovic – Non è stato problema tattico, ma di spirito: loro hanno le caratteristiche per farlo. Le ultime partite siamo stati troppo scolastici: a quel punto era giusto anche cambiare. Vediamo in futuro quando recuperiamo tutti se si riesce a tornare all’altro modulo, non abbiamo abbandonato nulla”.

RISCHIO ESONERO – “Ho sempre avuto la fiducia della società, mai avuti dubbi su questo, erano solo le voci che mettevano in giro certe cose. Sicuramente se non vincevi anche oggi si metteva male, è una vittoria importantissima, voluta e meritata. Ci serviva per uscire da questi risultati negativi: adesso siamo settimi e in zona Europa League. Il gruppo ha dimostrato di essere unito, potevamo fare 2-3 gol in più e alla fine abbiamo sofferto. Stasera era fondamentale vincere. Sono contento per i ragazzi, hanno meritato questa vittoria, sono stati bravi psicologicamente dopo lo svantaggio. Un grazie anche al pubblico che ci ha aiutato molto”.

BELOTTI – “Nessuno ci ha messo sotto, ci mancava quella rabbia e bava alla bocca che fa parte del dna del Torino. Se non ci metti questo, poi alla fine fai fatica e non ottieni nulla. Era solo un problema a livello mentale e di spirito. Belotti? Ha fatto tre allenamenti con noi, ha lottato, non giocava da un mese. Se fosse il vero Belotti, le occasioni di oggi le metteva dentro. Ormai il suo ginocchio è guarito clinicamente, l’unica preoccupazione era che si potesse stirare. Gli ho parlato, sapevo che era responsabile, se non ce l’avesse fatta avrebbe chiesto il cambio. Ventura? No, non l'ho sentito”.