Serie A, da Bonucci a Icardi: la dura vita del capitano

Disaccordi con spogliatoi e tifosi o prestazioni deludenti per troppa pressione: tutti i casi

SERIE A BONUCCI ICARDI CAPITANO / Uomo spogliatoio, apprezzato da compagni e tifosi, simbolo della squadra. O almeno così dovrebbe essere. Oramai la vita del capitano è sempre più complessa. Il caso legato al Milan con al centro l'uomo dell'ultimo calciomercato, Leonardo Bonucci, non è l'unico da segnalare. Arrivato tra l'entusiasmo generale, l'ex difensore della Juventus sembra non aver retto una serie di pressioni: dalla fascia al compito di essere la nuova guida e il nuovo leader rossonero. Il problema capitano però, al Milan, persiste ormai da tempo. Lo stesso Riccardo Montolivo non è mai stato considerato, soprattutto dai tifosi, degno di indossare la fascia del club. A tornare indietro poi, addirittura Paolo Maldini venne fischiato da alcuni suporters nel giorno del suo addio. Un problema però che si è verificato anche dall'altra parte del Naviglio. Ranocchia, eletto come erede da Zanetti, è letteralmente crollato sotto la pressione della maglia dell'Inter, di San Siro e dei tifosi. Ora è Icardi ad indossarla, ma anche lui, nonostante i tanti gol non è mai andato a genio soprattutto ai supporters della Curva Nord. Una situazione simile a quella che si era verificata a Cagliari, con Storari mai apprezzato veramente come capitano dai tifosi rossoblù, soprattutto dopo alcune presunte frasi pronunciate a favore della Juventus, sua ex squadra. A Roma sponda Lazio invece, Biglia venne scelto al posto di Candreva probabilmente per evitare una sua possibile partenza.

Capitani, da Terry a Thiago Silva: quanti problemi per la fascia

I problemi legati alla fascia da capitano non riguardano però solo news Serie A. Casi più o meno grotteschi arrivano anche dall'estero, soprattutto nei casi legati alle nazionali. Nel 2010 Fabio Capello tolse la fascia a John Terry dopo che quest'ultimo era salito alla ribalta nelle pagine di cronaca per il flirt con la fidanzata dell'ex compagno di squadra Bridge. Scelta che venne accolta con favore dai tifosi inglesi e dallo spogliatoio. Thiago Silva invece non la prese benissimo quando Dunga scelse, nel 2014, dopo il Mondiale, di togliergli la fascia di capitano della nazionale brasiliana in favore di Neymar. Il difensore espresse tutto il suo dissenso e per questo rimase fuori dal giro della nazionale per diverso tempo. Inarrivabile però è il caso di Quinton Fortune. Nel 2004 il giocatore sudafricano, all'epoca al Manchester United, rinunciò di partecipare alla Coppa d'Africa con la sua nazionale. Il motivo? Il fatto che il resto dello spogliatoio non fosse d'accordo nell'eleggerlo capitano.