ROMA DZEKO CHAMPIONS LEAGUE / La Roma torna da Londra con un 3-3 contro il Chelsea che serve per la classifica del girone – mantenuto il +3 sull'Atletico Madrid e chances di qualificazione agli ottavi di Champions League che aumentano – ma anche per il morale e per la consapevolezza dal punto di vista del gioco. La prova della squadra di Di Francesco è stata a tratti autoritaria, con i campioni d'Inghilterra a lungo schiacciati nella propria metà campo quando non addirittura nella propria area. Con un mattatore assoluto che nel secondo tempo si è preso la scena: Edin Dzeko. Due gol in sei minuti, lui che quando giocava nel Manchester City non aveva mai segnato contro il Chelsea, e impresa sfiorata. Prima rete stilisticamente meravigliosa, un sinistro al volo che ha buttato giù la porta di Courtois. Seconda rete da centravanti vero, da opportunista, di testa, a rubare il tempo a tutta la retroguardia dei 'Blues'. La conferma di un impatto, in termini realizzativi, devastante (10 reti in 10 gare complessive in stagione con la maglia giallorossa), anche se si guarda alle coppe europee.
Eppure, fino ad un anno fa, il rapporto di Dzeko con le gare continentali non era stato di quelli indimenticabili. Non male in avvio di carriera con il Wolfsburg (9 reti in 20 presenze complessive tra Champions ed Europa League), decisamente peggio invece negli anni al Manchester City con 6 reti in 31 presenze. Anche la prima campagna europa con la Roma non era stata memorabile, con due reti in sette presenze. E non era partita meglio quella successiva, con un Dzeko incapace di incidere nella doppia sfida contro il Porto, anche se decisamente penalizzato dai tre cartellini rossi rimediati dai giallorossi nella doppia sfida. Più che un grande acquisto, il calciomercato sembrava aver portato in dote alla Roma un gran flop. Poi, improvvisamente, la svolta. In campionato come in Europa. Stagione scorsa conclusa da capocannoniere in Serie A (29 reti) e in Europa League (otto gol in otto presenze). Abbrivio confermato quest'anno, come detto, sia in campionato (sette reti su sette gare) che in Champions League, dove la media è identica: tre presenze, tre reti. Da settembre 2016 ad oggi, Dzeko ha già segnato circa due terzi delle reti precedentemente realizzate nelle competizioni europee in otto stagioni totali. Un Dzeko che si arrabbia giustamente davanti alle critiche, infondate, numeri alla mano. E che sembra non volersi più fermare. La Roma e Di Francesco ci sperano, per essere competitivi fino in fondo in campionato e in Champions.
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