NEWS PALLONE D'ORO / Edin Dzeko, Dries Mertens, Paulo Dybala, Leonardo Bonucci e Gianluigi Buffon: sono questi gli 'italiani' a rappresentare la Serie A nella lista dei 30 candidati al Pallone d'Oro, dal 2016 tornato esclusiva dell'autorevole 'France Football'. Favorito d'obbligo, anche quest'anno, il fenomeno Cristiano Ronaldo, trascinatore del Real Madrid nella vittoria della Champions League ed autore dell'ennesima stagione straordinaria. Ma è davvero così scontato l'esito o ci sarà spazio per una sorpresa? E quando potrà tornare la nostra Serie A a sognare concretamente un Pallone d'Oro? Calciomercato.it lo ha chiesto ad Antonio Felici, giornalista di 'France Football', che racconta le sue sensazioni in vista della premiazione che avverrà il 6 dicembre prossimo.
C'è innanzitutto un'esclusione che l'ha sorpresa?
“Sicuramente l'esclusione eccellente è quella di Gonzalo Higuain, però non sono stupito. Il mio giornale ci ha abbastanza abituati nel corso di tanti anni a qualche esclusione eccellente. Esclusioni che sono determinate anche dalle valutazioni soggettive di chi poi indica i nomi dei candidati. Indubbiamente fa un po' di rumore l'assenza di Higuain perché è il grande bomber della squadra che comunque ha raggiunto la finale di Champions League, e quindi sicuramente quello sorprende un po', però ripeto, dal punto di vista di chi conosce un po' la storia interna di questo premio, la sorpresa è limitata perché dovendo fare comunque una lista ristretta di candidati alla fine qualcuno fuori deve rimanerci per forza”.
Ha fatto discutere sicuramente anche l'assenza di Paul Pogba, miglior giocatore dell'ultima Europa League. Scelta condivisibile secondo lei?
Ma ci possiamo aspettare qualche sorpresa almeno sul podio?
“Sinceramente mi viene difficile pensare ad un inserimento a sorpresa. Il motivo è semplice. Ronaldo non va commentato più di tanto, ha fatto una stagione strepitosa, ha vinto la Champions, e soprattutto il 'problema' di questo ragazzo è che le Champions le vince ed è decisivo, lui determina le vittorie. C'è poco da discutere. Sul fatto che Messi possa essere inserito nella terna, anche. Perché anche se non ha fatto una stagione strepitosa comunque il valore intrinseco del giocatore è talmente alto che a me risulta abbastanza difficile pensare che possa essere escluso. E per ragioni abbastanza simili il discorso secondo me vale anche per Neymar. Per cui io credo che quest'anno, non lo dico sulla base di informazioni ma di semplici sensazioni, i pronostici saranno rispettati: con una terna che rispetterà quei tre nomi, non so in quale ordine, ma con Ronaldo che indubbiamente è favorito. Quando tu vinci la Champions da protagonista in un anno dispari in cui non ci sono Mondiali ed Europei c'è poco da fare, sei un gradino al di sopra degli altri e penso che questo alla fine sarà riconosciuto. Però, ripeto: è un pronostico mio, non un'informazione”.
Sarà ancora Ronaldo contro Messi per molto?
“Bella domanda. Alla fine, per ragioni fisiologiche, questa storia Ronaldo-Messi e Messi-Ronaldo finirà, prima poi. Ormai cominciano ad essere calciatori maturi hanno 30 anni e più, insomma: è chiaro che diventa sempre più difficile per loro confermarsi a quei livelli, anche se la classe di Messi ed il professionismo, la cura e l'attenzione con cui si allena Ronaldo sono assolutamente straordinarie e per questo dureranno ancora a lungo. Però io ho la sensazione che questo passaggio al Psg abbiamo liberato definitivamente il talento di Neymar. Al Barcellona, essendo circondato da fenomeni, forse tanti sono stati distratti dal talento degli altri e magari non hanno apprezzato e non considerato correttamente la vera grandezza di Neymar. Nel Psg sono bastate veramente poche partite per capire che questo è di un livello spaziale rispetto a tutti gli altri. Tra parentesi, il Psg con questi giocatori credo che potrà arrivare fino in fondo in Champions, magari non vincerla, ma arrivare in semifinale o finale, e penso che Neymar possa definitivamente esplodere perché non ha più vicino una stella che acceca, diciamo così, come Messi.
C'è in Serie A un giocatore che può ambire al Pallone d'Oro, magari in futuro?
“Ce n'è uno solo, resto della mia idea: è Dybala evidentemente. Poi bisognerà vedere se accadrà un giorno. E se dovesse accadere vedremo se sarà ancora con la maglia della Juventus, è ancora tutto da vedere. Io trovo del tutto impropri i paragoni che si sono fatti di recente, come il futuro Messi. Per me vanno evitati perché fanno solo danni ai paragonati, diciamo così. Però ecco, se vogliamo farne lo paragono a Omar Sivori, veramente gli somiglia tanto e di buono c'è che non ha il caratteraccio di Sivori (sorride, ndr). Comunque ha una qualità di base veramente straordinaria e da questo punto di vista sembra un po' un predestinato, poi sai: lo vincerà? Non lo so. Perché per vincere un Pallone d'Oro bisogna sollevare trofei internazionali da protagonisti. Ci riuscirà con la Juventus? Non lo so. Magari potrebbe riuscirgli anche all'estero se davvero poi i bianconeri se ne priveranno in un futuro. Questo non lo so. Però attualmente in Serie A l'unico con le caratteristiche per vincere il Pallone d'Oro è lui, veramente l'unico”.
A proposito di paragoni che non vanno fatti: Messi-Maradona, per lei regge?
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