INTER GIANFELICE FACCHETTI / Grande fiducia e ottimismo sì, c'erano già dall'estate, ma 19 punti su 21 dopo sette giornate di campionato non se li aspettava praticamente nessuno. Neanche Gianfelice Facchetti, figlio del leggendario Giacinto, che a Macerata in occasione dell'Overtime Festival ha presentato il suo spettacolo “Eravamo quasi in cielo” che narra l'eroica impresa dei Vigili del Fuoco Spezia che, guidati da Ottavio Barbieri, sconfissero nel triangolare finale il Venezia ed il Torino vincendo il Campionato Alta Italia 1943/1944, conosciuto come Torneo di Guerra del '44, che però non è mai stato riconosciuto come Scudetto. Calciomercato.it lo ha raggiunto per fare il punto sulle news Inter.
A maggio, in un'intervista dopo la sconfitta in casa del Genoa, disse che quasi passava la voglia di andare a vedere quell'Inter allo stadio. Ora le sta tornando?
“È tornata sicuramente (ride, ndr). Ma in realtà l'Inter è una cosa che anche quando ti porta tra virgolette ad arrabbiarti, non ti fa staccare mai. Perché poi l'interista è così, anche nel momento in cui dice 'no, basta, non vado più', poi in realtà ne ha bisogno. Sicuramente quest'anno c'è un atteggiamento nuovo della squadra che anche nelle difficoltà che ha incontrato in queste prime partite, in cui a volte non riusciva ad esprimersi sempre perfettamente, in realtà ha sempre mostrato una dedizione e uno spirito di sacrificio di gruppo che fa venire voglia di appassionarsi”.
Ma una partenza così se l'aspettava?
Lei in questa Inter riesce ad individuare un vero leader carismatico o è qualcosa che ancora manca?
“Vedo un percorso di crescita in cui si stanno distinguendo delle leadership. Faccio un esempio: tra i nuovi acquisti sicuramente Skriniar si vede che ha potenziale carismatico da leader che i tifosi hanno apprezzato subito. E vedo tra i nuovi sicuramente dei calciatori che hanno portato equilibrio, e in questo senso anche lì vedo delle nuove leadership. Vedo però anche tra chi c'era l'anno scorso la volontà di riscatto e di fare ancora di più. Per esempio nella penultima partita, se ricorda il recupero di Icardi contro il Genoa che attraversa il tutto il campo e recupera palla in area di rigore, quello secondo me è abbastanza emblematico”.
Ecco, Icardi. Ha ereditato la fascia pesante che fu di calciatori come suo papà e Javier Zanetti. In molti criticano questa scelta, lei da che parte sta?
“Icardi all'Inter, anche in questi anni difficili, non ha mai fatto mancare l'impegno, non ha mai fatto mancare i gol, che è quello che gli si chiede prima di tutto. E comunque ha avuto un comportamento sempre corretto in campo, credo che tutto questo sia fuori discussione. Questo è un giocatore che non lo si vede praticamente mai discutere o litigare e quindi da questo punto di vista mi sembra che abbia tutte le caratteristiche per continuare ad essere il capitano dell'Inter. È molto giovane e quindi non è facile portarsi il peso di una responsabilità così in un club con così tanta storia. Ha preso la fascia in un momento di grandissimi cambiamenti e sarebbe stato difficile per chiunque, però mi sembra che se la stia guadagnando anno dopo anno”.
Champions o qualcosa in più: a cosa può ambire questa Inter?
C'è chi ha definito “sporche” queste prime vittorie dell'Inter in quanto non esaltanti dal punto di vista del gioco.
“Io devo dire che tolto il Napoli, non è che abbia visto squadre esprimere un calcio particolarmente divertente. Ci sono squadre che hanno magari giocatori di altissimo livello e che stanno insieme da più tempo, quindi magari hanno qualche facilità in più nel giocare insieme. Ma, per esempio, anche nella partita di Benevento dove è mancato forse un filo di fiducia e di capacità di chiudere prima la gara, secondo me al contrario di quanto ho letto lunedì sui giornali, nel primo tempo soprattutto si è visto un bel gioco da parte dell'Inter. Poi magari c'è stato un po' di rallentamento, ma anche quando c'è stato ho visto la voglia di lottare su tutti i palloni per difendere quello che si era guadagnato. Sono sicuramente più i segnali positivi ora. Tutto questo serve, sono assolutamente convinto che tutto questo non è arrivato per caso e non è stato regalato, se lo sono sudato. Poi non avrà entusiasmato, però non è la prima squadra che vince così e soprattutto è una squadra che sta iniziando un percorso nuovo, e ci sta”.
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