JUVENTUS ALLEGRI / Massimiliano Allegri ha rilasciato un'intervista a 'GQ' nella quale ha parlato di tantissimi temi: dai suoi primi anni, alle svolte, fino al metodo arrivando logicamente a parlare della sua Juventus. Il tecnico esordisce così guardandosi indietro: “Per tanti anni ho caz**ggiato, ma veramente. Dalle mie parti è un po' un lavoro anche. Poi andai al Pescara di Galeone, lì si dovevano fare le cose per bene e alla fine arrivammo in Serie A. Poi c'è stato il Cagliari con qualche incomprensione, ma capii subito che sarebbe stato Cellino a farmi allenare in Serie A un giorno. Ho sempre visto le cose un po' da tecnico anche quando ero calciatore, questo comportava delle discussioni con i mister che avevo, tutto però passava come una litigata”.
METODO ALLEGRI – “Io sono un allenatore naturale. Ci sono quelli come me che non hanno bisogno di ore ed ore per preparare o analizzare una partita e poi ci sono quelli più costruiti. Ogni lunedì mi arrivano pacchi con dati e statistiche sulla mia scrivania, io guardo solo il dato sui falli commessi: se ne abbiamo fatti tanti vuol dire che siamo sempre stati vicini alla palla. Questo è fondamentale. A Cardiff finita l'aggressività ci hanno gonfiati nel secondo tempo”.
TRA POCO SMETTO… – “Ho 50 anni quindi tra cinque o sei smetto di allenare. A me piace insegnare ai miei ragazzi, mi piace veder crescere un giocatore, vedere il miglioramento a fine stagione. Lancio giovani e voglio vederli diventare grandi. Quando smetterò di divertirmi finirà questa magia ed allora sceglierò di dire basta”.
LA NAZIONALE – “La Nazionale è un orgoglio. La generazione italiana dal '92 al 2000 è forte e talentuoso. Penso potrebbe venire su un'ottima Nazionale in futuro”.
TROPPI NUMERI – “Ai ragazzi oggi vengono insegnati troppi numeri, troppi schemi. Il calcio è semplice, devi fare l'opposto dell'avversario, sta tutto lì al di là dei dati. Galeone diceva che se a febbraio un allenatore deve ancora dire cosa fare ha sbagliato qualcosa. Ci sono tecnici che se la domenica mattina piove perdono la testa e vanno in confusione perché il loro programma è saltato”.
LA JUVE – La chiusura non può che essere sul futuro e sulle news Juventus: “Sono contento della mia squadra, siamo fortissimi. Ai tifosi dico solo di liberarsi dalla negatività, le finali si vincono e si perdono e così sarà anche per la Juve. Basta pensare alle sconfitte, lo dico anche ai ragazzi, col talento che hanno ci serve solo un po' di sana follia”.
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