NAPOLI MERTENS MARADONA CLAUSOLA / E' arrivato tardi, ma la sua esplosione ha fatto rumore e che rumore: si scrive Dries Mertens, si legge gol. Tanti, più di quanto ci si potesse aspettare. L'ultimo è stata un'autentica magia che ai meno giovani ha fatto venire alla mente una rete di Diego Armando Maradona, uno che a Napoli ha dispensato poesia e realizzato sogni. Il sogno che gli azzurri di Sarri potrebbero far tornare ad essere realtà, soprattutto se il folletto belga dovesse continuare a tenere questo ritmo impressionante. Da quando ha preso il posto al centro dell'attacco dei partenopei, il numero 14 è diventato un fenomeno. Non che prima non fosse un buon calciatore, ma il suo rendimento era altalenante, le sue giocate avevano le stesse caratteristiche dei suoi scatti: improvvisi, brucianti ma destinati a durare poco, senza continuità. Poi l'infortunio di Milik e la carriera di Mertens svolta: la necessità gli apre un mondo nuovo, gli regala una nuova vita. Quella da bomber; di chi davanti alla porta si trasforma in avvoltoio che vede la preda avvicinarsi e non la molla. Un momento magico per Dries Mertens: il gol con la Lazio ricorda una rete di Maradona sempre contro i biancocelesti e le sue prestazioni riscaldano anche il calciomercato per quella clausola, quei trenta milioni che sembrano spiccioli in confronto ai numeri del belga.
Le statistiche dicono molto del salto di qualità fatto da Mertens dopo la sua trasformazione da attaccante esterno a centravanti, un falso nove che fa gol veri. Sei in cinque partite quest'anno, ventisei in ventisette partite nello scorso campionato dopo il cambio di posizione. Un ruolino di marcia impressionante, inatteso come spiegato anche dallo stesso Sarri: “Sapevamo che poteva fare bene – ripete spesso il tecnico del Napoli – ma non fino a questo punto”. E il punto è che non si sa fino a dove può arrivare l'ex Psv Eindhoven. Perché i numeri dicono tanto ma non tutto e il tutto è rappresentato dalla magia che sta vivendo 'Ciro', come amano chiamarlo i tifosi partenopei. Magia come quella realizzata ieri contro la Lazio. Minuto 59' della gara dell''Olimpico': il Napoli è riuscita a ribaltatare il risultato e vince 2-1. C'è però bisogno di chiudere la partita per evitare il ritorno dei padroni di casa. Mertens scatta in profondità, Strakosha esce e gli sbarra la strada allontanando la palla verso l'esterno del campo. Il belga insegue il pallone, butta uno sguardo al portiere che ancora deve ritrovare la sua posizione et voilà: pallonetto vincente e applausi a scena aperta. Una rete bella che ha 'scomodato' Diego Armando Maradona. Il 'Pibe de Oro' segnò un gol simile nella stagione 1984-1985 sempre contro la Lazio ma in casa: un pallonetto da posizione più centrale con il portiere avversario fuori dai pali. Due scene che si sovrappongono nell'immaginario dei tifosi azzurri ma guai ad azzardare paragoni che al 'San Paolo' sarebbero da catalogare sotto la voce blasfemia. Niente Mara-Mertens allora, anche se il belga sta facendo di tutto per ricavarsi un posticino in prima fila nella storia della società campana. Lo troverà sicuramente se a maggio la posizione in classifica sarà ancora quella di oggi, se si potrà festeggiare quello scudetto che prima dalle parti del Vesuvio era parola tabù e ora, grazie alle magie di Mertens, lo è un po' meno.
Scaramanzia quasi messa in soffitta, dove ci sono anche i timori per quella clausola che ne fa un obiettivo di calciomercato. Nel rinnovo siglato la scorsa primavera, infatti, è inserita la possibilità che a partire dal 2018 Mertens possa liberarsi dal vincolo con il Napoli dietro il pagamento di circa trenta milioni di euro. Una cifra (valida solo per club esteri) decisamente bassa: certo c'è l'età (30 anni) che pesa, ma Mertens – questo Mertens – può far gola a tanti club stranieri. La Cina ha bussato più volte alla porta di Mertens e la risposta è sempre stata: “No, grazie”. Magari dall'Oriente ci riproveranno ancora; e a bussare potrebbero anche essere le squadre della Premier League (Arsenal, Liverpool e United) o il Barcellona che già si è fatto vivo in passato. Un rischio che potrà concretizzare quando arriverà il momento di aggiornare i calendari. Per adesso il timore resta in soffitta e da aggiornare ci sono solo le statistiche: quelle di Mertens, un falso nove che si è scoperto bomber vero.
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