SCUDETTO JUVENTUS / Aver reso la vittoria del campionato ordinaria amministrazione: ecco qual è, la grandezza della Juventus. Sei anni, ma sempre lo stesso epilogo, con i bianconeri che vivono le ultime settimane di Serie A a cuor leggero, dopo aver ipotecato il primato di fine anno. Un trionfo anticipato, utile mai come stavolta: mercoledì i bianconeri si giocheranno la Coppa Italia con la Lazio, quindi la Champions League contro il Real Madrid al termine del campionato. Una cavalcata trionfale che merita di essere rivissuta, dal calciomercato al titolo appena conquistato.
Tra la quarta e la quinta giornata, la Juve ha trascorso le uniche 72 ore di questa stagione senza il primato in classifica. La sconfitta con l’Inter a San Siro, infatti, aveva lanciato il Napoli solo in testa, lasciando immaginare magari una lotta più combattuta in vetta. Al turno successivo, la squadra di Allegri ha ristabilito le gerarchie, cominciando quello che poi si è rivelato il monologo che ha caratterizzato l’intera stagione. Dalla quinta fino alla fine, dunque, soltanto la Juventus. E’ una squadra che sotto diversi aspetti mostra il volto più umano di sé, nella prima parte della stagione. Dopo aver perso punti con l’Inter, i bianconeri escono da San Siro ancora a mani vuote. Polemiche e la favola di Locatelli nella parte migliore bloccano la Juve e permettono alla Roma e agli stessi rossoneri di portarsi a soli due punti di distanza. Le quattro vittorie consecutive che seguono scavano il solco decisivo, che Allegri saprà gestire nell’arco dell’intero campionato. Prima, poi, di un nuovo stop: quello più imprevisto, col Genoa. Una squadra annichilita dall’euforia dei rossoblu, che serve da monito.
L’inverno dice bene alla Juventus. In termini di risultati, arriva la vittoria nello scontro diretto con la Roma che ufficializza la fuga. I successi prevedibili con Crotone e Bologna, a cavallo tra il 2016 e il 2017, solidificano una posizione che la sconfitta di Firenze rimette in discussione almeno dal punto di vista ideologico. Nel senso che consegna alla critica e agli appassionati l’immagine di una squadra immanente e non trascendente, rispetto alle rivali. Questo fa scattare nella mente di Allegri l’inizio della rivoluzione. Nessuna gestione, nessun atteggiamento difensivo, non più la difesa al centro della concezione del gioco. La news Juventus è il passaggio al 4-2-3-1. La linea a quattro diventa certezza, lo schieramento con tre registi permette al tecnico di variare in continuazione le proprie soluzioni. Dybala e Higuain si esaltano, con il nuovo schema la Juve non ha più perso. Undici vittorie e quattro pareggi, prima dell’ultimo allungo, quello decisivo. Quello che ribadisce il club nella storia del calcio italiano.
Salvatore Malfitano
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