Inter, Simoni: “Dirigenti senza esperienza. No a Spalletti”

L’ex allenatore nerazzurro parla anche di Pioli, Conte e Simeone

INTER ESONERO PIOLI / L'esonero di Pioli a tre giornate dalla fine del campionato ha sorpresa un po' tutti ma non cambierà certo il calciomercato Inter: della decisione della società nerazzurra e delle prossime scelte di calciomercato ha parlato un ex come Gigi Simoni. Intervenuto a ''sportmediaset.it', l'ex allenatore dell'Inter ha spiegato: “È difficile da un giudizio da fuori, ma sono rimasto sorpreso. All'Inter hanno questa abitudine di mandare via gli allenatori, come hanno fatto con me. Credo non fosse il caso di cambiare a tre giornate dalla fine. I dirigenti dell'Inter non hanno grande esperienza a livello calcistico, quindi ci si deve aspettare di tutto. Questa squadra ha bisogno di essere cambiata, non si vede mai una situazione tecnica fatta bene: tutte le volte c'è qualcosa di nuovo, ci sono delle sorprese”.

Simoni guarda anche al futuro e al prossimo allenatore: “Ci sono due allenatori che terrei in considerazione: Simeone e Conte che è molto bravo ma forse non è visto benissimo dai tifosi, a differenza del Cholo. Vedremo, sicuramente dovranno fare un colpo in panchina per accontentare la piazza”.

Calciomercato Inter, Simoni dice no a Spalletti: “Non è l'ambiente giusto”

Simoni non crede che quella nerazzurra sia la piazza adatta a Spalletti: “È un altro bravo allenatore. Caratterialmente lo conosco bene, siamo vecchi amici ma l'Inter è una squadra che non ha tranquillità, è sempre una sorpresa e Spalletti non è un allenatore molto 'tranquillo'. Non so se l'ambiente dell'Inter di oggi sia giusto per lui”.

Proprio in tema di Spalletti, Simoni commenta anche il caso Totti: “Anche questa è una situazione difficile da giudicare. Totti è un campione e a 40 anni è difficile arrivarci così. Non so se continuerà ma credo sia opportuno che si ritiri per il valore che ha avuto e per i meriti che gli andrebbero riconosciuti. Per me dovrebbe smettere ma, sicuramente, in questi ultimi tempi doveva essere gestito in maniera diversa da Spalletti”.