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TOP 10 mosse a sorpresa, da Henry a Gerson: genialità o fenomenite?

Breve cronistoria di alcune scelte ‘matte’ degli allenatori

TOP 10 MOSSE A SORPRESA / Alzi la mano chi, leggendo le formazioni ufficiali di Juventus-Roma, non è stato colto di sorpresa dalla presenza di Gerson nella gara più importante della stagione giallorossa. La mossa di Luciano Spalletti ha destato ancora più stupore alla luce delle recenti dichiarazioni del tecnico toscano, che aveva sempre detto di non vedere il brasiliano nel ruolo di trequartista o di esterno offensivo, ma di volerlo provare quasi esclusivamente come centrocampista centrale. L'ex Fluminense non ha certo saputo sfruttare l'occasione concessagli e ha abbandonato la contesa nell'intervallo, ma gettare la croce addosso ad un ragazzo di 19 anni ci sembra un esercizio sterile ed ingeneroso.

Top 10 mosse a sorpresa: ecco i casi più eclatanti

Aveva invece 22 anni Thierry Henry quando è arrivato in Italia. La Juventus lo aveva acquistato come una delle seconde punte più tecniche del panorama europeo e al momento della firma, l'ex Monaco non avrebbe mai immaginato di disputare nell'aprile successivo un Lazio-Juve nel ruolo di terzino. Stessa sorte è toccata a Simone Perrotta e Rodrigo Taddei, schierati sulle fasce difensive da Luis Enrique nella gara contro l'Inter nel settembre del 2011. La sperimentazione degli allenatori si è spesso sfogata sugli esterni: nel famoso derby dell'1-5 del 2002, Dino Baggio giocò nell'insolito ruolo di terzino destro, mentre nella finale Champions del 2003, Montero occupò la fascia mancina della Juventus. Restando in casa bianconera, più di recente si ricorda la prova da difensore centrale di Arturo Vidal contro il Genoa nel 2012. Il non velocissimo Marcos Assunçao venne utilizzato da Fabio Capello come esterno in quel di Liverpool. Chiudiamo la nostra rassegna con due casi riguardanti la Nazionale. Dopo aver stregato tutto il mondo con il suo mancino letale in Serie A, Beppe Signori disputò USA 94 da esterno di centrocampo, fin quando non perse la pazienza e preferì accomodarsi in panchina piuttosto che osservare ancora i dettami tattici di Arrigo Sacchi. Sempre nel ruolo di esterno sinistro di centrocampo, Alessandro Del Piero  giocò Italia-Russia ad Euro 1996. Genialità o fenomenite? Beh, diciamo che altre intuizioni geniali hanno avuto effetti ben più benevoli e duraturi per il mondo del calcio. L'invenzione di Perrotta trequartista o di Pirlo regista basso sono solo due dei tanti esempi possibili.

Redazione

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