Juventus-Roma, che fine hanno fatto i reduci del ’96 e del ’01?

Da Conte a Montella passando per Deschamps e Di Francesco: da beniamini in campo ad illustri allenatori del nostro calcio

JUVENTUS ROMA REDUCI CAMPIONI 1996 2001 / La storia di Juventus e Roma passa anche da due vittorie importanti per i rispettivi club: la conquista della Champions League nel 1996 da parte dei bianconeri di Lippi e quella del campionato di Serie A da parte dei giallorossi di Capello nel 2001. Due trofei importanti, che mancano ad entrambe, nonostante i vari tentativi, da troppo tempo. Due vittorie, che hanno permesso ai tifosi delle rispettive compagini di gioire, di sognare, di sentirsi più importanti e più forti degli altri avversari (chi in Europa e chi in Italia) per almeno un anno.

Ma che fine hanno fatto i reduci di quelle due straordinarie vittorie? Se da un lato c’è un Angelo Peruzzi, ex portiere della Juventus, che adesso ricopre il ruolo di ‘Club Manager’ per la Lazio, per l’ex numero uno giallorosso Francesco Antonioli, il fato ha voluto che operasse ancora su un campo di calcio come preparatore dei portieri del Cesena.

E in difesa? Eccetto lo juventino Torricelli (alla ricerca di una nuova avventura dopo quella con la Filigne nel 2010) e i romanisti Cafù e Candela, che dedicano gran parte della loro vita ad iniziative di beneficenza, la maggioranza dei giocatori di ambedue le squadre hanno continuato a lavorare nel mondo del calcio. Da Ferrara a Porrini passando per Zago: da leader del reparto arretrato hanno intrapreso in questi anni la carriera da allenatore (attualmente il primo al Wuhan Zall, il secondo al Crema ed il terzo all’Internacional). Diverso il discorso di Walter Samuel, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ricopre il ruolo di collaboratore tecnico nello staff di Pioli all’Inter. Una mansione molto simile a quella di Gianluca Pessotto, oggi team manager per la Juventus Primavera. Guardando le due rose, l’unico difensore che ha deciso di voler continuare ancora a giocare è Jonathan Zebina che, nonostante i suoi 38 anni, è alla ricerca di una nuova squadra in Francia. 

Scelte differenti invece, sono state le scelte fatte dagli ex centrocampisti di Juventus e Roma alla fine della loro carriera. Se da un lato ci sono i bianconeri che stanno facendo in panchina la fortuna di molti di top club d'Europa, vedi Antonio Conte (prima Juve ed ora Chelsea), Paulo Sousa (dal Basilea alla Fiorentina) e Didier Deschamps (ex Marsiglia ed attuale ct della Francia), dall'altra ci sono i giallorossi che hanno optato per soluzioni diverse. Damiano Tommasi, ad esempio, è il presidente dell’Associazione Calciatori Italiana, mentre ha recentemente abbandonato i campi di gioco Marcos Assuncao, il brasiliano rimasto celebre per le sue imprendibili punizioni. E' invece alla ricerca di un incarico Emerson (con un passato in maglia bianconera) reduce dal corso di direttore sportivo nel 2010. Più lineare, infine, la carriera di Cristiano Zanetti, tecnico della formazione Berretti della Carrarese, e soprattutto quella di Eusebio Di Francesco, grande rivelazione con il Sassuolo, diventato un modello da seguire per molti.

Capitolo attaccanti. Di tutti quelli a disposizione al tempo da Lippi e Capello, c'è n'è solo uno che continua a giocare: il suo nome, neanche a dirlo, è Francesco Totti. Hanno optato per una carriera diversa invece Del Piero, Vialli, Del Vecchio (opinionisti di Sky Sport) e Batistuta, commentatore sportivo per una televisione argentina. Chi ha deciso invece di intraprendere la carriera di allenatore sono stati invece Ravanelli e Montella. I due ex attaccanti di Juventus e Roma hanno però avuto alterne fortune finora: l’ex 'Penna Bianca', dopo l’ultima esperienza all’Ajaccio, è alla ricerca di una nuova panchina per rimettersi in gioco; l'Aeroplanino, dopo aver iniziato dalle giovanili del club giallorosso, si è reso protagonista di ottime stagioni con il Catania prima e con la Fiorentina poi, conquistandosi così al termine della breve parentesi con la Sampdoria, la carica di guida tecnica di un Milan giovane ma concreto, andato ben oltre le più rosee previsioni.