ROMA STROOTMAN / Sospiro di sollievo per la Roma sul caso Strootman. Il ricorso contro le due giornate di squalifica comminate al centrocampista olandese oggi è stato accolto dalla Corte d'Appello federale: la news Roma più attesa è quindi arrivata. Le polemiche, nate durante l'infuocato derby contro la Lazio di domenica scorsa, si sono protratte per l'intera settimana fino ad inasprirsi quando è arrivata la decisione di infliggere due giornate di squalifica al centrocampista (mediante l'aiuto della prova tv) per una presunta simulazione dopo la strattonata di Cataldi. Così, la società giallorossa ha subito pensato al ricorso con l'intento di dimostrare l'inesistenza della simulazione. Il calciatore, in caso di conferma della sanzione, avrebbe dovuto saltare i difficili impegni contro Milan e Juventus. Da Baldissoni a Marotta, la Roma ha vissuto giorni di contrasto sul caso Strootman, terminato con l'annullamento della squalifica di due turni.
Subito dopo la decisione del Giudice Sportivo, la Roma ha fatto sentire la propria voce per una sentenza ritenuta ingiusta. Il presidente Pallotta si è detto sorpreso per una squalifica considerata assurda. Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, ha invece parlato di squalifica discutibile: “C'è disappunto, abbiamo scoperto con stupore e perplessità della squalifica di Strootman, le motivazioni le riteniamo discutibili. Questo lascia un senso di inquietudine anche perché siamo in una fase critica della stagione, stiamo per affrontare la seconda e la prima in classifica e arriva una squalifica inconcepibile“. Chiaro il messaggio del dirigente della Roma, preoccupato per l'assenza del centrocampista negli scontri diretti contro Juventus e Milan.
Tuttavia, la risposta di Beppe Marotta non si è fatta attendere, acuendo le polemiche tra le due società: “Posso semplicemente dire che Baldissoni è un tifoso romanista ed è giusto che abbia queste esternazioni – le parole del Dg della Juventus a 'Premium Sport' – Mi pare che la prima partita la giochino contro il Milan. L'amministratore delegato della Roma, Gandini, è una persona preparata e conosce il regolamento, quindi si dovrebbe confrontare con lui. Non è una stilettata, è un dato di fatto…”.
“Condotta gravemente antisportiva del calciatore Kevin Johannes Strootman nei confronti del calciatore Danilo Cataldi consistita prima nel lancio di acqua e poi nella simulazione comportante l’espulsione del calciatore Cataldi”. Con queste motivazioni, il Giudice Sportivo aveva deciso di infliggere al romanista due turni di stop. Così, forti dell'evidente trattenuta del laziale (e di un precedente in Napoli-Juventus, quando a Zalayeta fu revocata la squalifica dopo aver dimostrato il contatto con Legrottaglie), la Roma ha deciso di presentare un ricorso d'urgenza. La difesa romanista, oltre che sull'infondatezza della sanzione, ha puntato sull'inapplicabilità della prova tv per la mancanza del requisito numero 2 per il quale l'episodio oggetto della sanzione deve non essere stato “visto dall'arbitro, che non ha potuto prendere decisioni al riguardo”.
Calciomercato.it, tramite i suoi inviati, stamane ha seguito in diretta la decisione della Corte d'Appello sul ricorso della Roma. Al termine della seduta (iniziata alle 10,20), Mauro Baldissoni ha parlato di rischio per la regolarità del campionato. Tuttavia, la notizia più attesa da club e tifosi è arrivata verso le 13.40: ricorso accolto, squalifica revocata a Strootman.
La Corte Federale ha spiegato il motivo della decisione: “La norma federale in questione pretende che la simulazione abbia il carattere dell’evidenza, nel senso che la condotta simulatoria del calciatore non sia stata, in alcun modo, determinata dal comportamento di un avversario. Nel caso che ci occupa, non può, invece, escludersi che sulla caduta a terra del calciatore Strootman abbia inciso la condotta del calciatore Cataldi consistita nella trattenuta della maglia del primo, comportamento, quest'ultimo, valutato dal Giudice Sportivo come 'uno dei presupposti comunque incidenti che hanno portato l’arbitro ad adottare il provvedimento di espulsione del Cataldi'. Peraltro, come correttamente evidenziato dalla Società ricorrente, questa Corte non può entrare nel merito della sussistenza del rapporto tra causa ed effetto in un determinato episodio simulatorio”.
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