BAYERN MONACO JUVENTUS ESCLUSIVO RAMPULLA / ROMA – Sì gli errori arbitrali, ma anche un pizzico di sfortuna e mancanza di precisione sotto porta: Michelangelo Rampulla analizza così in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it la sconfitta contro il Bayern Monaco nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League che sta occupando tutte le news Juventus del giorno.
Un ko arrivato nei minuti finali dopo che i bianconeri avevano dominato all''Allianz Arena': “La partita è stata giocata in maniera eccezionale dalla Juventus – esordisce Rampulla -, per due minuti è sfuggita la grande impresa”. Sponda bianconera si è molto criticato l'arbitraggio e anche l'ex portiere giudica negativamente la direzione di gara: “Non è stato un arbitro imparziale, è stato filo casalingo. Però – aggiunge – gli errori ci possono stare. La Juventus ha avuto tante occasioni per fare il terzo gol ed il rammarico e non averle sfruttate. Cuadrado e Morata hanno avuto occasioni limpide: nella prima è stato bravo Neuer e nella seconda il difensore ha fatto un bell'intervento. La Juventus può solo rammaricarsi di non aver sfruttato queste occasioni”.
L'eliminazione ora non deve buttare giù la formazione di Allegri, anzi deve dare maggior convinzione alla Juventus: “Ci sta che l'arbitro sbagli la partita, ma i bianconeri devono guardare all'ora e un quarto fatta alla grande in casa del Bayern Monaco. Devono prendere coscienza della grande forza della squadra e ripartire dal secondo tempo dell'andata e dai 75 minuti di ieri sera”.
Inevitabile dopo la sconfitta le voci calciomercato sui pezzi pregiati, Pogba in testa. Ma Rampulla, in esclusiva ai nostri microfoni, ritiene che non ci sia alcun collegamento: “Non credo possa essere questa una buona scusa per andare via. La Juventus ha sempre insegnatoiche quando va via qualcuno viene sempre sostituito. Hanno venduto Baggio, Vialli, Zidane e hanno sempre sopperito a queste partenze con altri campioni: è la squadra importante, non il singolo”.
Ultima battuta sul calcio italiano, con la sola Lazio ancora in corsa in Europa: “È un dato che deve far riflettere. La concorrenza europea si è fatta sempre più forte e bisogna correre ai ripari e non buttare soldi su calciatori che non permettono di competere con le squadre estere. Forse i vecchi dirigenti ne capivano di più: ora con le frontiere aperte si vanno a prendere calciatori che si credono forti e invece non è così. Una squadra forte deve avere una forte base italiana: puntare sui settori giovanili e soprattutto sui giovani del nostro territorio”.
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