Roma, Pallotta: “Totti? Vorrei si ritirasse”. Ma arriva la smentita!

Il presidente giallorosso, intervenuto alla Sloan Sports Analytics Conference, nega le dichiarazioni circolate sul futuro del capitano

ROMA PALLOTTA TOTTI SMENTITA / ROMA – “Totti? La situazione è davvero difficile. Vorrei si ritirasse per entrare nel management, vorrei dargli un posto in dirigenza, ma ha rifiutato perché vuole continuare a giocare”. Hanno fatto il giro del mondo le presunte dichiarazioni del presidente della Roma, James Pallotta, intervenuto alla Sloan Sports Analytics Conference di Boston. Presunte, appunto, perché lo stesso numero uno giallorosso ai microfoni de 'ilmessaggero.it' smentisce tutto e, anzi, rilancia: “Non ho mai detto queste cose su Francesco, ho detto solo che è un grande giocatore ed è stato il migliore in Italia per moltissimo tempo. Potrà rimanere a Roma per quanto tempo vorrà”. Ha chiarito Pallotta che, dopo aver smontato il caso, smentisce pure le voci di calciomercato sul possibile futuro in MLS per il capitano, con le squadre di Miami e New York che si avrebbero manifestato il loro interesse. 

Confermate, invece, le belle parole spese per Luciano Spalletti, l'uomo copertina della grande rimonta romanista in campionato. Non risparmiando un anche una bella frecciata all'ex Rudi Garcia, esonerato lo scorso 13 gennaio: “Garcia? Il problema è che usava sempre la stessa tattica e non usava invece i dati analitici. Fortunatamente Spalletti è più aperto a questi dati e sono molto contento di quello che ha fatto fino ad ora. Abbiamo a disposizione molte statistiche che prendiamo in considerazione quando valutiamo un giocatore che potremmo acquistare”. Pallotta, poi, commenta le ultime news Roma e conferma anche la grande stima per Morgan De Sanctis: “Quando deciderà di ritirarsi vorrei farlo allenatore o dirigente. Nel settore giovanile vorremmo avere più giocatori italiani. Sono entusiasta di vedere alcuni prodotti del vivaio in prima squadra. Abbiamo fatto un accordo con alcune università per quei ragazzi che non riescono a sfondare nel calcio professionistico, in modo che abbiano un accesso sicuro all’università”.