FIGC TAVECCHIO CALCIOSCOMMESSE / ROMA – Ancora una volta il ciclone calcioscommesse che ha colpito Lega Pro e Serie D è al centro del calcio italiano ed, indirettamente, anche delle news Serie A. Carlo Tavecchio ha parlato di questo ed altro oggi ai microfoni di 'Radio Anch'io lo Sport'.
CALCIOSCOMMESSE – “Noi ci eravamo opposti all'utilizzo delle scommesse per le gare dei dilettanti quando c'ero io. Non capisco come ora si possa attribuire alla Federazione cose che io stesso avevo detto di non fare. Addirittura, il presidente dei Monopoli vuole invece che si continui così. – le parole del numero uno della FIGC – Noi ci siamo costituiti parte civile il giorno dopo questo nuovo scandalo. Dobbiamo partire dagli anni '70 per le scommesse che si ripetono ogni dieci anni, con tempistiche inusuali. Si tratta di un problema di ordine pubblico che riguarda lo Stato e non lo sport. La Magistratura sportiva deve decidere in poco tempo per i campionati, quella ordinaria ha tanto tempo a disposizione: l'attività di intervento su questo sistema non dipende certamente dallo sport. Io non voglio che si scommetta più su Lega Pro e Dilettanti, l'ho già detto e lo ripeto. Abbiamo individuato nuove forme di controllo, io vivo 12 ore al giorno per il nostro calcio. Avevo detto con chiarezza che bisogna avere un quadro generale con tutti i dirigenti, di cui tanti ce ne sono che nulla hanno a che fare con il calcio ma pensano solo alle loro ricchezze. Ho proposto una anagrafe per individuare tutti i dirigenti, circa 200mila: non è possibile che un soggetto falisca 6-7 volte e abbia altre chance in nuove società”.
FIGC – “Noi stiamo facendo un grande lavoro di controllo e prevenzione. Sono qui da sei mesi, non potevo fare tantissimo in così poco tempo. Lavoriamo sulle rose, sui bilanci e sul resto. Io ho la coscienza tranquilla. Un tempo le scommesse rappresentavano un reato, non sono stato io a cambiare il sistema penale. Nel 2016, se porterò a termine i progetti che ho in mente, mi ricandiderò“.
DILETTANTI – “Fino all'Eccellenza non si rileva nulla di grave o anomalo per compensi vari. Cominciano i problemi nella Serie D, dove ci sono 162 associazioni con un budget medio di 700-800 mila euro. Cosa bisogna fare in un sistema dove non si insegna educazione civica?”.
LOTITO – “É qui per elezione e non per nomina. Aveva la richiesta di fare il vicepresidente vicario e io mi sono opposto: basta dire che è lui che comanda. Noi abbiamo un sistema in difficoltà, ma tra le società che stanno bene c'è la Lazio al primo posto. Poi ci sono altre cose in cui sbaglia, ad esempio io sono contrario allo spostamento del derby, il calendario non andrebbe cambiato”.
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