JUVENTUS AGNELLI PLATINI / NYON (Svizzera) – Scudetto, terza stella, Conte ed Europa. É un Michel Platini a 360° quello che ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport'. “Il calcio italiano non è meno spettacolare di quello spagnolo o inglese, ma l'immagine è pessima e quegli stadi vuoti fanno tristezza e non invogliano i campioni. – le parole dell'ex fantasista bianconero – Atletico e Liverpool sono l'ennesima dimostrazione dell'imprevedibilità e del fatto che non contano solo i fatturati. La Juventus è una squadra fisica, grintosa, offensiva, ma in Europa servono qualità e fortuna. Quando sono arrivato io c'era gente che in Italia aveva stravinto tutto: il campionato era routine, le coppe davano emozione. Credo che Andrea Agnelli sia più attaccato al campionato perché, dovendo ricostruire, aveva bisogno di basi solide. Ma la Juve di Conte è più grintosa della mia: ora vuole l'Europa. Terza stella? Ha fatto 30 ufficialmente, dovrebbe. Capisco Andrea, la reazione d'orgoglio. Però le tre stelle mi piacerebbero”.
FUTURO – “Stiamo pagando le conseguenze di Bosman: c'è una responsabilità storica di Fifa e Uefa. Oggi i politici sono preoccupati del rischio che domani i migliori 80 del mondo siano in 4 club. Una volta c'era il tetto agli stranieri. Non si può più. Il 6+5 è una grande idea mia, di cui poi Blatter si è impadronito, ma non realizzabile. L'altro strumento sono i soldi: evitare che qualcuno sia troppo ricco”.
MONDIALI – “Dipende dagli estremi: Buffon e Balotelli. Siete finalisti 2012. Prandelli era già allenatore. Poi è il destino che fa le cose, ma era intelligente, sensibile, aperto. Il favorito è il Brasile, dal 1950 a oggi. Credo le sudamericane abbiano molta fame”.
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