UDINESE GUIDOLIN SCUFFET MURIEL / UDINE – Nella salvezza ormai raggiunta dall'Udinese c'è stata anche la mano di Simone Scuffet, 17enne portiere lanciato nella mischia in una delicatissima trasferta a Bologna da Francesco Guidolin. “A Bologna sapevo che in caso di esito negativo ci poteva scappare l'esonero. A pranzo avevamo il dubbio Brkic e Scuffet iniziava a prendere consistenza. – ha raccontato il tecnico a 'La Gazzetta dello Sport' – Quando Brkic si è arreso ho deciso. È andata bene. È un ragazzo d'altri tempi; semplice, educato, modesto, di poche parole. Ha tranquillità, serenità, freddezza: per un portiere è tanto”.
DI NATALE – “La sua è stata una sua scelta di vita. È uno dei primissimi tra quei giocatori di classe purissima. Chi dice che non avrebbe fatto bene nelle big sbaglia di grosso. Penso alla Liga, Totò avrebbe segnato 25 gol a stagione per anni”.
MURIEL – “È giovane, ha talento, deve esplodere. Ma un attaccante moderno deve saper fare le due fasi, anche quella di non possesso, andare a recuperare palla per ripartire, lui si dimentica una fase. Sul fatto che non giochi in coppia con Totò queste sono le mie convinzioni. Bruno Fernandes, ad esempio, è sveglio, capisce quel che il tecnico vuole. Aiuta la squadra, è generoso. È il raccordo che cercavo con la punta”.
FUTURO – “Finiamo bene ora, c'è ancora un quinto di torneo”.
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