ROMA GARCIA SCUDETTO CHAMPIONS DE ROSSI TOTTI LJAJIC / ROMA – Rudi Garcia, allenatore della Roma, ha incontrato i giornalisti della carta stampata per fare un primo bilancio della sua esperienza nella Capitale. Queste le sue dichiarazioni, riportate da 'La Gazzetta dello Sport':
SCUDETTO – “E' presto per parlare di scudetto, Juve e Napoli sono solo a -2. Si può dire che in Spagna l’Atletico vincerà il titolo? No, anche se ha fatto 8 su 8, ma ci sono sempre Barça e Real. Per noi è più importante il distacco sul sesto posto. Anzi, sul quarto. Adesso lo scudetto non è nella nostra testa, pensiamo a vincere gara dopo gara. Di certo, non giocare le coppe per noi oggi è un vantaggio”.
JUVENTUS – “Le critiche ai bianconeri? Forse per il rendimento europeo. Vincere è sempre difficile, rivincere ancora di più. Conte è un combattente, ci ho parlato dieci minuti e mi sono bastati per capire che è un grande tecnico, ma anche una persona interessante”.
DE ROSSI – “È una sua qualità quella di scalare in difesa, lo fa benissimo. In alcuni momenti possiamo restare stretti nelle linee, in altri andare a fare pressing alto, come nel primo gol di Milano. Con Daniele abbiamo stabilito una data, oltre la quale non sarebbe partito. Poi, prima di Livorno, è arrivata l’offerta dello United, ma lui ha detto no. È uomo di parola”.
TOTTI – “Una squadra che ha un solo modo di giocare è limitata. Ora giochiamo così, con Francesco centrale. Ha bisogno di toccare tanto la palla: quando ce l’ha lui, può illuminare il gioco”.
DUALISMO GERVINHO-LJAJIC – “Adem può giocare anche al posto di Totti o Florenzi. Ha avuto problemi alla schiena, ma ha un talento immenso e può crescere. Ora Gervinho è più maturo, aiuta la squadra. E la testa fa la differenza, ha fiducia in se stesso”.
DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE – “Il razzismo va combattuto in ogni modo. Lo sport è la più importante scuola di vita: qui non conta il colore della pelle o la religione, ma il talento. Poi ci sono delle regole, in Inghilterra con i video hanno risolto: si prende il colpevole e lo si punisce, senza penalizzare tutti. Il campanilismo esiste pure in Francia, ma il vero problema oggi è che la famiglia è un po’ distrutta come aggregazione. Bisogna lavorare sui bambini, che poi sono i tifosi del domani”.
CONSIGLIO DEI SAGGI – “Non si può amare una squadra e insultarne i calciatori. Alla fine decido io, ma con sei teste spesso si ragiona meglio che con una».
ROMA-NAPOLI – “Era la mia prima scelta giocare il 18. E mi sono piaciute le parole di Prandelli: 'So che c’è una partita, farò le cose con buon senso'. I miei giocatori devono dare il 100% e poi tornare qui presto'.
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