INTER MORATTI / MILANO – Un passaggio epocale in casa Inter. Da Massimo Moratti a Thohir: la 'Beneamata' cambierà presto guardia nel suo assetto societario. A spiegare tale svolta è direttamente l'attuale patron nerazzurro, che analizza anche le spigolature della propria scelta. “Ho deciso di guardare al futuro. Potrei tranquillamente continuare da solo. Il problema non sono i debiti, il vero problema è il fatturato. Ciò di cui mi preoccupo è il futuro della squadra. E questo non può prescindere dall'espansione del marchio sul mercato internazionale – ha spiegato Motatti in un'intervista esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' -. L'Inter sarà una società gestita in modo moderno e internazionale. Se servo, resterò a dare il mio contributo. Ma per favore non mitizziamo il mio ruolo. Lo chiedo anche ai tifosi: i presidenti-simbolo, a un certo punto diventano un tappo. L'Inter non è una mia questione personale. In fondo, non ho mai amato le poltrone”.
NUOVO MONDO – “Oggi ci ritroviamo incapaci di fare sistema, con stadi vetusti, senza un format che possa realmente attrarre un interesse planetario. Creare un solido mercato all'estero è un'operazione lunga, difficile e costosa. E la concorrenza è fortissima. L'ingresso di un socio asiatico, per esempio, quel mercato fondamentale te lo porta in casa. Ti costringe a cambiare indirizzo e abitudini manageriali. Ti apre al mondo e a nuove risorse in modo quasi automatico. Insomma, ti internazionalizza persino più di un 'Triplete'.
COME UNA FIGLIA – “Il 'Triplete' è stata un'immensa gioia e un altrettanto immensa occasione sprecata, ecco cos'è stata… L'Inter è come una figlia. Una ragazza bellissima, con doti straordinarie. Una ragazza di una volta… Le dai tutto per farla divertire, perché è giusto così. Ma viene un tempo in cui è opportuno mandarla in collegio. Non è una questione di sopravvivenza. È un problema di sviluppo e va risolto con un'innovazione forte. L'Inter vale molto più di quanto produce in termini di fatturato. Deve valorizzare il proprio marchio sul piano internazionale se vuole avere un futuro in linea con la sua tradizione”.
ALTRI SOCI – “Li capisco eccome, i nostri tifosi: il mio primo pensiero è a loro perché l'Inter è di chi la ama. Mi creda, sto agendo per loro. E capisco anche Pellegrini: la sua proposta e il suo affetto sono proprio la dimostrazione che nell’Inter è maturato un valore enorme e inespresso che bisogna liberare per il futuro. Del resto, un eventuale arrivo di Thohir non sarebbe affatto in contraddizione con l'ingresso di altri soci rappresentativi del mondo interista”.
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