LAZIO ZARATE VELEZ LOTITO / ROMA – “Avevo bisogno di sentirmi importante”: Zarate parla a 'Olè' del suo ritorno in Argentina con la maglia del Velez. L'attaccante argentino afferma: “Gli ultimi tempi sono stati molto duri per me. Avevo bisogno di sentirmi amato. Non ho giocato un minuto in quindici partite, non potevo vedere più il calcio: una volta sono scappato in bagno a piangere per non farmi vedere da mia moglie. Alla Lazio c'è una cupola: Lotito, Tare, il tecnico e qualche giocatore, decidono tutto loro. Il presidente mi ha fatto un contratto importante, ma poi non ha rispettato l'accordo e non mi ha pagato. Lui non mi voleva in squadra, ma non mi ha lasciato andare”.
Zarate continua: “Mi ha mandato ad allenarmi in orari diversi dalla prima squadra e in spogliatoi diversi. Lui è il male del club, svaluta il patrimonio della Lazio. Gli ho parlato, ho cercato di trovare una soluzione, ma non è servito a niente, così è iniziato il processo e il tribunale mi ha dato ragione”.
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