LAVAGNA TATTICA SIENA IACHINI / MILANO – Dopo un buon avvio di campionato, che aveva portato a un rapido azzeramento della pesante penalizzazione, il Siena di Serse Cosmi ha accusato un calo fisiologico. Dopo due sconfitte consecutive (contro Roma e Fiorentina), la società ha deciso – tra numerose perplessità – di esonerare l'allenatore umbro, mettendo al suo posto Giuseppe Iachini.
BASI SIMILI – Iachini, come il suo predecessore, è uomo di grande personalità. E, per ora, anche il suo approccio tattico alla gara sembra piuttosto simile – nei concetti base – a quello di Cosmi. Il Siena, infatti, seguita a disporsi con 3-5-2 piuttosto accorto che, in fase di ripiegamento non fa nulla per nascondere la volontà di difendere a 5. Ciò risulta chiaro dagli interpreti scelti: attorno a Paci (leader indiscusso della difesa), solitamente lavorano il sorprendente Neto e il redivivo Felipe. Un terzetto molto bloccato e decisamente difensivo. Sugli esterni si cerca di spingere da destra, dove agisce l'estroso Angelo. Dall'altra parte, invece, c'è la corsa prudente di Rubin (o, con Iachini, di Del Grosso).
PIU' QUALITA' IN MEZZO AL CAMPO – L'idea, quindi, è di sviluppare il gioco sulla destra dove, a supporto di Angelo, agiscono anche gli inserimenti di Vergassola, incursore di comprovata esperienza. Cosmi preferiva completare la mediana con un giocatore più dinamico e difensivo (Bolzoni, di solito). Iachini, invece, sembra intenzionato a dare maggiore qualità: ed ecco il ritorno di D'Agostino. Il regista, se non dovesse partire, diverrà una via privilegiata per lo svliuppo del gioco sensese che, a questo punto, potrebbe aumentare il ventaglio delle corsie percorribili.
VERSATILITA' DELL'ATTACCO – Il Siena gioca sempre e comunque con un centravanti vero. Il titolare (se rimarrà) è certamente Calaiò, visto che coniuga abilmente mobilità e senso del gol. In alternativa ci sono la grande tecnica (ma manca la prolificità) di Larrondo o il fisico di Bogdani. In ogni caso, la differenza sono chiamata a farla i 'piccoletti' che agiscono alle spalle del 'puntero'. Sotto Cosmi si trattava dei 'gemelli pelati' Rosina e Valiani (inizialmente c'era anche l'opzione più offensiva rappresentata da Zè Eduardo). L'allenatore umbro posizionava i due sulla trequarti. Valiani, dal centro-sinistra, si 'buttava' in area, per supportare la prima punta. Rosina, invece, tagliava verso il centro, restando qualche metro indietro, per suggerire. Iachini, in queste prime uscite, ha preferito far agire l'ex Zenit più a ridosso della porta, alternando Valiani e D'Agostino sulla trequarti. In questo modo, cerca di dare maggior peso all'attacco, fornendo un appoggio costante al centravanti.
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