LAVAGNA TATTICA PESCARA BERGODI / MILANO – Al timone da cinque partite, Cristiano Bergodi sta riuscendo a dare una precisa identità al suo Pescara. Dopo l'addio di Giovanni Stroppa – che non era stato in grado di rendere i biancoazzurri sufficientemente compatti -, Bergodi ha rivoltato la squadra e, seppur incappando in (anche pesanti, in termini di punteggio) sconfitte contro 'le grandi', sembra essere riuscito a dare solidità al Pescara. Gli abruzzesi, ora, paiono avere le idee chiare e qualche automatismo in più. Cosa che si è immediatamente vista nelle vittorie contro Genoa e Catania.
LE CERTEZZE DEL ROMBO – Stroppa aveva inizialmente cercato di schierare il suo Pescara con un 4-3-3 di chiara impostazione zemaniana. La sostanziale fragilità della squadra, però, aveva fatto sì che il tecnico adottasse successivamente un più coperto 3-5-2. Nelle prime uscite, Bergodi aveva proseguito con questa scelta tattica. Ma la svolta in positivo è avvenuta solo quando gli abruzzesi hanno adottato il 4-3-1-2. La squadra, con questo schieramento, è molto più compatta e ordinata. E, per quanto la fase difensiva abbia ancora notevoli problemi di solidità, la manovra comincia a svliupparsi in modo lineare ed efficace. Con precisione e organizzazione.
TOGNI AL CENTRO – Un pezzo importante del nuovo Pescara, è sicuramente il brasiliano Togni. Bergodi lo ha subito reso titolare e, da quando gioca in mezzo al campo, è diventato un regista preciso e capace. Ne hanno fatto le spese il tanto osannato Quintero (che gioca molto più di rado) e Weiss (costretto a disimpegnarsi al centro, da trequartista: una posizione in cui sta rendendo decisamente meno). A protezione di Togni, ci sono Nielsen e Bjarnason. Dotati di buona corsa e tecnica, sono mezz'ali ideali. In grado di accompagnare la manovra, come di coprire le avanzate dei terzini. In questo Balzano e Modesto devono essere più propositivi.
DIFESA DA REGISTRARE – La poca spinta dei laterali, può essere motivata dalle difficoltà che il Pescara ha in fase difensiva. Capuano e Terlizzi, nelle ultime uscite, formano la 'stringa' centrale della difesa. Sono giocatori massicci e potenti. Il nazionale under-21 ci mette la corsa, mentre a Terlizzi spetterebbe il compito di comandare il reparto. In porta Perin: forse il miglior giovane estremo difensore italiano. Fin qui, però, la squadra ha subito tanti gol. Complici una certa superficialità nellìatteggiamento complessivo della squadra, in fase di non possesso e – soprattutto – la scarsa protezione garantita dal centrocampo (elemento, però, che il passaggio al 4-3-1-2 sta limitando).
ATTACCO VARIABILE – Celik, Abbrucato, Vukusic e Jonathas. Sono queste le punte che il Pescara sta facendo ruotrare. Si tratta di attaccanti con caratteristiche piuttosto simili: nessuno sembra avere la vocazione o il fisico (Jonathas a parte) del centravanti di ruolo. Al momento, Bergodi non rinuncia praticamente mai all'esperienza di Abbruscato (che pare essere anche l'attaccante più 'vero' della rosa abruzzese). Per il resto, l'allenatore biancazzurro, prosegue per tentativi, cercando di schierare il giocatore più adatto alla piano tattico studiato. A conti fatti, manca il 'bomber' vero, l'attaccante d'area. Il gioco di rapidi scambi di posizione e di inserimenti senza palla, ha fin qui, fruttato molto poco. Ecco perché il Pescara pare molto attivo sul mercato delle punte.
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