CALCIOSCOMMESSE ESCLUSIVO STAGLIANO / ROMA – Due punti di penalizzazione al Napoli e 6 mesi di squalifica per Cannavaro e Grava (oltre ai 3 anni e 3 mesi per l'ex portiere Gianello). Questa la sanzione della Commissione Disciplinare comminata ai due calciatori azzurri per omessa denuncia sulla presunta combine di Sampdoria-Napoli. Sentenza che sta facendo molto discutere e che Calciomercato.it ha commentato con l'ausilio dell'avvocato Mario Stagliano, grande esperto di diritto sportivo.
TUTTO E' POSSIBILE… – “Ritengo che il comportamento della Commissione Disciplinare in generale vada assolutamente elogiato per la coerenza che sta dimostrando rispetto alle altre componenti della Giustizia Sportiva. Dando per assodata la responsabilità dei tesserati chiamati in causa, ritengo che le sanzioni assegnate siano del tutto in linea con il metro di giudizio utilizzato finora. Va ricordato comunque che quella emessa stamane è soltanto una sentenza di primo grado. Stabilire cosa succederà nei successivi gradi è più difficile che centrare il sei al Superenalotto. Ci possiamo davvero aspettare di tutto: al TNAS abbiamo visto più volte sanzioni pesanti, ridurisi a condanne ridicole per cui è davvero tutto possibile…”.
OMESSA DENUNCIA – Da più parti si è contestata la condanna dei due giocatori, adducendo la mancanza di prove reali per arrivare alle squalifiche: “Ricordo che per molto meno c'è stato chi è stato squalificato per illecito sportivo. Non conosco nello specifico gli atti – mi sono più che altro documentato leggendo i giornali – ma quelli arrivati dalla Procura di Napoli, contengono una testimonianza resa da Gianello ad un poliziotto, nella quale lo stesso ex portiere del Napoli si autoaccusa di aver paventato l'ipotesi di una combine a Cannavaro e Grava (su Sampdoria-Napoli,ndr) che i due giocatori però avrebbero rifiutato sdegnati. Parliamo dunque di omessa denuncia e se si riconosce come credibile Gianello avendo reso testimonianza ad un pubblico ufficiale, ci si comporta poi di conseguenza”.
LA POSIZIONE DEL NAPOLI – “Condivido con il Napoli che non si dovrebbero comminare squalifiche mentre si sta giocando. Sarebbe stato senz'altro più opportuno accorpare questo filone a quello estivo del processo a 'Scommessopoli'. Faccio però una riflessione: con questo ritardo nelle sentenze, il Napoli ha potuto schierare tesserati che probabilmente sarebbero rimasti fuori per squalifica; dunque è il club partenopeo a doversi lamentare o piuttosto i club che si sono trovati davanti avversari che forse non sarebbero dovuti scendere in campo? Purtroppo la giustizia sportiva si è adeguata ai tempi lunghissimi di quella ordinaria. Auspico un ritorno al passato: bisogna dare tempi certi, tornare alla vecchia regola secondo la quale le indagini relative ad un dato campionato vengono portate a termine al massimo alla fine di quello successivo. Se questo poi può portare a qualche assoluzione in più, ben venga. La gente ha bisogno di chiarezza, così non si può continuare”.
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