CALCIOPOLI LANESE ACCUSA NARDUCCI / TORINO – “I margini per chiedere i danni ci sono, ma deciderò a mente fredda”: Tullio Lanese, ex arbitro ed ex presidente dell'Aia si toglie qualche sassolino dalle scarpe dopo l'assoluzione nel secondo grado del processo Calciopoli. In alcune dichiarazioni riportate da 'TuttoSport.com', Lanese si scaglia contro i pubblici ministeri che hanno portato avanti l'inchiesta: “Calciopoli ha distrutto la categoria arbitrale, composta da persone che con sacrifici erano arrivati ai vertici. E' stato tutto esagerato, amplificato: si è accusato in base al chiacchiericcio telefonico e non mi sembra giusto. Servirebbero dei fatti, delle partite truccate, delle prove concrete della corruzione e invece ci hanno proposto solo chiacchiere”.
Lanese entra poi nel merito della sua vicenda: “Ero presidente dell'Aia, una carica senza valenza operativa e invece i pm Narducci e Beatrice mi assegnavano un potere che non avevo. Il mio incarico era di rappresentanza, non avevo potere su designazioni e arbitri e questo era scritto sulle carte federali che ho presentato ai pm: loro però non le hanno voluto leggere, mi hanno detto che non contavano. Eppure erano carte ufficiali, regolamenti federali: è una storia assurda”.
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