Da Allegri a Ferrara quando la crisi raffredda le panchine bollenti

Editoriale sul nostro campionato, caratterizzato da diverse conferme in panchine

EDITORIALE ESONERI IN TEMPI CRISI / ROMA – Da Milano a Pescara, passando per Genova le panchine scottano, ma non cambiano. Con l'unica eccezione dell'esonero di De Canio per l'arrivo di Del Neri (ma si parla già di un ritorno del primo), sono tante le società del nostro campionato che preferiscono continuare con gli allenatori precari, piuttosto che per un cambio nella stagione della crisi. Ed è proprio la crisi e la voglia contagiosa di risparmiare che accomuna la filosofia di piccole e grandi società: se la Samp, il Milan, il Pescara e magari anche la Roma sposano la linea della 'fiducia quasi illimitata' è perchè è terminata la voglia di spendere. Lo sa bene Garrone, artefice e vittima di una situazione a dir poco clamorosa: con Atzori e Iachini ancora stipendiati, chiamare Delio Rossi significherebbe pagare – addirittura – quattro allenatori contemporaneamente.

Né l'ex Catania né l'ex rosanero si possono, infatti, richiamare e quindi avvicinare alla Genova doriana: il primo ha avuto forti dissidi con il club, il secondo è stato al centro dei noti dissidi con i tifosi. Ecco spiegato, perchè, attualmente, le sette sconfitte consecutive collezionate da Ciro Ferrara, non sono (incredibilmente) bastate per rimediare un esonero. Discorso simile per Pioli al Bologna: l'allenatore rossoblu può vantare addirittura otto sconfitte, ma lui e il suo staff hanno un contratto lungo e costoso…Tradotto: meglio non cambiare.

Dati forse maggiormente preoccupanti riguardano il Milan e Allegri: nel giorno dell'ennesima conferma ufficiale, il tecnico toscano con la sua squadra sono sempre più vicini alla zona retrocessione con soli quattordici punti, sei sconfitte, due pareggi e, soprattutto, ben diciassette difese cambiate in altrettante partite. Segno della confusione che sta vivendo l'allenatore meneghino legato al club rossonero ancora fino al 2013. Dal primo giorno del suo arrivo, invece, Stroppa è stato individutato da bookmakers come primo e prossimo tecnico esonerato anche per la ridimensionata rosa a disposizione. Attualmente l'allenatore del Pescara non si trova nelle sabbie mobili della classifica, ma l'ultima pesante sconfitta contro la Juventus per 1-6 non ha sicuramente fatto piacere al presidente Sebastiani, che spera tuttavia di vivere ancora un campionato vetrina per i suoi giovani talenti.

I numeri – per le ambizioni stagionali – più impietosi circondano infine la Roma di Zeman: cinque sconfitte e ventitre gol subiti (come appunto la formazione abruzzese ma con una partita sul campo in meno). A Trigoria, però, i dirigenti sono fortunati: da Voeller in poi, quasi tutti i tecnici passati per la Capitale, hanno deciso di dimettersi, evitando alla loro società di spendere altri soldi in stipendi. Peccato che in tempi di 'crisi', nessun tecnico e-o esonerato-disoccupato di lusso, deciderà di lasciare spontanemante il proprio incarico…