LO RICONOSCETE CALCIATORI DIMENTICATI / ROMA – La nuova rubrica di Calciomercato.it si propone di raccontare la storia di alcuni calciatori che, pur avendo lasciato un segno più o meno profondo nella storia del calcio, per un motivo o per l'altro sono finiti nel dimenticatoio, lontano dai riflettori degli stadi e dalle luci della ribalta.
Dal Perù all'Udinese, passando per l'Avellino: è questa la parabola del protagonista di oggi. Un'ala capace di far parlare di sé negli anni '70, che ha cercato di esplodere anche nel Bel Paese nel 1982. L'Avellino lo ingaggiò dopo il Mondiale in Spagna, idealmente avrebbe dovuto essere un trascinatore in Serie A: è Geronimo Barbadillo.
La capigliatura gli valse il nomignolo 'Tartufòn'. Arrivò in Italia negli ultimi anni della carriera, voleva togliersi qualche sfizio. E nella prima stagione andò alla grande, segnando 6 volte per gli irpini. Poi il naturale declino: solo altre 4 reti nelle due stagioni successive, prima di trasferirsi all'Udinese nel 1985/86, l'ultimo anno della sua carriera da calciatore. Qui Barbadillo smise di giocare ma trovò nuova vita nel 2005, quando è diventato direttore tecnico del settore giovanile bianconero. Un peruviano sicuramente più noto in patria che da noi, ma che non può non strappare un sorriso ai nostalgici del calcio anni '80, ricco di personaggi anche più bizzarri della sua capigliatura.
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