PALLONE ORO STANLEY MATTHEWS FINALE / ROMA – “Hai 32 anni ormai: te la senti di giocare un altro paio di stagioni?”: con queste parole Joe Smith, tecnico del Blackpool, si rivolse a Stanley Matthews nel 1947. Non avrebbe potuto sapere che sarebbe passato ironicamente alla storia per questa frase. La rivolse ad un uomo che sarebbe diventato una leggenda del calcio mondiale, un'istituzione per gli inglesi. Un uomo che in carriera vinse solo una cosa: la FA Cup. E molti, molti anni dopo quella domanda.
CHI E' – Stanley Matthews è nato nel 1915, e per tutta la carriera è stato un'ala destra formidabile, dal dribbling secco e l'assist ficcante. Tra il 1932 e il 1947 giocò nella sua squadra natale, lo Stoke City. Poi il trasferimento al Blackpool, dove avrebbe dovuto chiudere la carriera. Avrebbe dovuto, per l'appunto: lì restò addirittura fino al 1961, tornando quindi allo Stoke fino al 1965. Una carriera chiusa a 50 anni. Ma tutto cambiò il 2 maggio 1953, quando a 38 anni Matthews giocò una partita passata alla storia addirittura col suo nome: la “finale di Matthews“.
LA FINALE – Nel Wembley Stadium si contendevano la FA Cup, il trofeo più antico del mondo, il Blackpool di sir Stanley e il favoritissimo Bolton. Nonostante in carriera fosse stato celebrato per le sue qualità, Matthews non aveva mai vinto niente: perse altre due volte la FA Cup, nel 1948 e nel 1951. Dopo soli 75 secondi il Bolton passa in vantaggio, raddoppiando al 18'. Il primo tempo si chiuderà 2-1, grazie a una rete che accorcia le distanze al 40'. Ma nella ripresa arriva subito il gol del 3-1: sembra chiusa.
TUTTO CAMBIA – Minuto 68, Matthews è sulle gambe. A Wembley si registra un record mai eguagliato di spettatori, tutti accorsi soltanto per lui: più di 100 mila persone. Lo vedono debole, iniziano ad incitarlo. Prima piano, poi sempre più forte. Lo stadio diventa un calderone, migliaia di tifosi che hanno occhi solo per quel 38enne che non si regge in piedi. Stanley Matthews si trasforma: prende palla, si invola sulla destra, crossa in mezzo e Mortensen segna il 2-3. Minuto 89: Mortensen tira una splendida punizione e fa 3-3. Si pensa ai supplementari, ma Matthews scappa di nuovo sulla destra al 90+1', serve una pallia al bacio a Perry, che però sbaglia. Passano 60 secondi, Matthews di nuovo si invola sulla sua fascia, dribbla Banks e serve un altro pallone a Perry: stavolta segna, è 4-3. L'arbitro fischia la fine: Stanley Matthews ha trascinato il Blackpool, vincendo la FA Cup più importante della storia. L'Inghilterra intera, nelle braccia di quei 100 mila, lo trascina in trionfo.
PALLONE D'ORO – E poi? Tre anni dopo viene istituito il Pallone d'Oro. Candidati calciatori del calibro di Di Stefano, Puskas, Yashin. E chi vince? Stanley Matthews. Troppo forte ancora l'eco di quell'impresa, indelebili negli occhi le immagini di un ultra-quarantenne che continua a saltare avversari di 20 anni più giovani come birilli. Questa è la storia di sir Stanley Matthews, l'uomo che vinse “solo” una FA Cup. E il primo Pallone d'Oro della storia. A nove anni da quella domanda: “Hai 32 anni ormai: te la senti di giocare un altro paio di stagioni?“
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