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Inter-Partizan, Stramaccioni: “Lavoriamo senza guardare le classifiche”. E su Sneijder…

Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia del match di Europa League

INTER PARTIZAN BELGRADO STRAMACCIONI EUROPA LEAGUE/ MILANO – Giornata di conferenza stampa ad Appiano Gentile, dove Andrea Stramaccioni incontra i giornalisti alla vigilia di Inter-Partizan Belgrado, terzo appuntamento dei nerazzurri nel girone di Europa League. Dopo il pareggio casalingo con il Rubin Kazan e la vittoria esterna sul campo del Netfci, il tecnico romano spera di piazzare un altro successo contro i serbi per non compromettere il cammino nella competizione europea. Presente anche il centrocampista uruguagio Walter Gargano.

INTER IN SALUTE – “In questo momento stiamo lavorando bene, si è visto anche sul campo domenica, siamo sereni e con i piedi per terra. Abbiamo ben chiaro in testa che dobbiamo lavorare tanto e che il nostro obiettivo è crescere di partita in partita, senza guardare le classifiche. Dobbiamo solamente lavorare”.

IL PARTIZAN – “La partita di domani è molto importante perché se riuscissimo a fare un risultato positivo potremmo mettere un tassello importante nella corsa alla qualificazione e questo potrebbe permetterci di gestire le energie nelle partite di ritorno. Sappiamo che arriva una squadra che è prima nel campionato serbo, abbiamo grandissimo rispetto per il Partizan, sarà una partita difficile.”

SNEIJDER – “Wesley l'ho trovato bene, soprattutto dal punto di vista personale. E' carico, non vede l'ora di rientrare, vuole bruciare le tappe per ritrovare il campo il prima possibile ma non voglio correre il rischio di perderlo per un rientro affrettato. Ieri ha fatto i primi esami, quando sarà disponibile al 100% parleremo del suo rientro”.

GUARIN – “Lui è stato uno dei giocatori più condizionati, insieme a Gargano e Alvaro Pereira, dagli impegni delle nazionali. Quando ho potuto schierare qualcuno che era più in condizione l'ho fatto, ma il valore di Guarin non è in discussione, credo che sia uno dei migliori giocatori di prospettiva dell'Inter”.

SECONDE LINEE – “Secondo me non c'è nessun calciatore in questo organico che non goda di considerazione, e nessun altro, a parte gli infortunati, che abbia avuto poco spazio, anche perché siamo solo ad ottobre. Silvestre e Jonathan hanno giocato diverse partite importanti anche da titolari, poi è normale che l'allenatore si trovi a dover fare delle scelte, soprattutto in difesa, reparto che più di altri ha bisogno di trovare la continuità”.

LA DIFESA A TRE – “Un allenatore può avere tutte le idee del mondo, ma sono i giocatori a metterle in campo. Io ho la fortuna di avere un grandissimo rapporto con i miei uomini e la cosa che più mi fa piacere è vedere la fame di vittoria che hanno tutti quanti.

GLI AVVERSARI – “Il Partizan Belgrado sta dominando il campionato serbo, è una squadra costruita per vincere. Come sempre ha grandi giovani interessanti, tra i quali Markovic è quello che più di tutti ruba l'occhio. E' una squadra molto propositiva che gioca un calcio veloce basato sulla qualità. Andremo in campo per vincere perché giochiamo in casa e vogliamo mettere un tassello importante nel nostro cammino in Europa League“.

LIVAJA E CAMBIASSO – “Livaja nasce come giocatore d'attacco, è una prima punta che deve imparare a giocare anche 20 metri più indietro per le sue caratteristiche fisiche. Cambiasso? Ha cambiato passo, sta giocando veramente bene ma è un campione, non lo scopriamo certamente adesso”.

CATTIVERIA E CONCENTRAZIONE – “Stiamo cambiando e sappiamo anche su cosa lavorare. Vedo una crescita: il secondo tempo contro il Catania è stato molto importante perché loro spingevano e noi siamo stati bravi a tenere il campo, gestire la partita e creare anche delle occasioni”.

PAROLA A GARGANO – L'Inter non deve porsi limiti, deve cercare di vincere tutto. La squadra sta maturando, tutti stiamo migliorando piano piano. Il modulo a tre difensori? Lo conosco bene dai tempi di Napoli, ma se il mister mi chiedesse di fare l'ala, non avrei alcun problema”.

Redazione

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