LO RICONOSCETE CALCIATORI DIMENTICATI / ROMA – La nuova rubrica di Calciomercato.it si propone di raccontare la storia di alcuni calciatori che, pur avendo lasciato un segno più o meno profondo nella storia del calcio, per un motivo o per l'altro sono finiti nel dimenticatoio, lontano dai riflettori degli stadi e dalle luci della ribalta.
Oggi dedichiamo la rubrica a un attaccante che nella Primavera del Milan prometteva grandi cose, ma che tra diversi prestiti e un infortunio non è riuscito ad imporsi ad alti livelli: dal Monza al Piacenza, dall'Atalanta al Como, Massimiliano Cappellini ha dovuto maturare esperienze con molte maglie tra l 1987 e il 1996, prima di trovare la definitiva consacrazione nell'Empoli, di cui è diventato un simbolo fino al 2005.
Cappellini esordì in Serie A a soli 17 anni nel 1988, ma di lì in avanti ogni stagione in prestito in un campionato minore per maturare non ha dato i frutti sperati: solo nella stagione '92-'93 ha cominciato a segnare con convinzione, a Como. Le due stagioni successive conosce gloria con Zeman e retrocessione con Catuzzi, al Foggia.
La sua esperienza nell'Empoli è più fortunata: la prima stagione contribuisce al ritorno in Serie A. Chiusa la carriera come calciatore, Cappellini è diventato team manager prima e direttore generale del settore giovanile poi nell'Empoli: in mezzo una parentesi come d.g. dello Spezia. E dire che nel 1988/89 ha vinto una Coppa dei Campioni col Milan… in panchina, ovviamente.
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