Emiliano Mondonico su Gasperini e Atalanta-Palermo

L'esperto tecnico in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it

PALERMO ESCLUSIVO MONDONICO/ PALERMO – Chiusa la gestione targata Giuseppe Sannino, il nuovo Palermo di Gian Piero Gasperini verrà tenuto a battessimo in terra bergamasca, in casa dell’Atalanta di Stefano Colantuono. Del debutto sulla panchina dell’ex tecnico di Genoa e Inter ha parlato in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it Emiliano Mondonico, vecchia conoscenza dell’ambiente orobico: “Ho appreso del grande lavoro svolto da Gasperini con il nuovo gruppo in questi giorni, ma è chiaro che una settimana non rappresenta un intervallo di tempo cosi ampio. A mio avviso il tecnico del Palermo potrebbe cadere nell’errore di voler impiantare la sua idea di calcio fin dalla prima uscita, mentre forse sarebbe più opportuno trovare una soluzione che non stravolga fin da subito le indicazioni regalate alla squadra da Sannino. L’ambiente atalantino è galvanizzato dal successo nell’ultimo turno contro il Milan, ma la squadra di Colantuono sarà impegnata in un test molto diverso rispetto a quello di San Siro. La formazione nerazzurra infatti sarà chiamata a fare la partita senza poter godere delle ripartenze concesse dai rossoneri, con un risultato di pareggio che potrebbe aiutare il Palermo a tirar fuori la testa dalla sabbia”.

SANNINO-GASPERINI – Nuovo cambio di guida tecnica dunque in casa rosanero, con Giuseppe Sannino 50esimo tecnico esonerato da Zamparini tra Venezia e Palermo: “Nel calcio può sempre succedere di tutto – prosegue Mondonico a Calciomercato.it – aspetto che rende ancor più bello e imprevedibile questo mondo con delle regole tutte sue. Sannino veniva da ottime stagioni a Varese e a Siena e sicuramente avrebbe avuto bisogno di maggior tempo per lavorare al meglio, ma Zamparini non è di certo un pazzo che si diverte a licenziare i suoi allenatori. Il cambio al timone rappresenta una sconfitta anche per i calciatori, i quali escono ancora più responsabilizzati da un avvicendamento tecnico, consapevoli di non avere più alibi a loro disposizione. Se i tanti esoneri possono portare i tecnici a rifiutare un ingaggio da parte di Zamparini? Se un allenatore facesse questo tipo di ragionamenti non sarebbe a conoscenza delle regole del calcio. A mio avviso è meglio lavorare con un presidente che conosce il calcio come Zamparini che confrontarsi con altri che presumono di saperne”.