Italia, apre l'Albo nazionale degli striscioni: se ne sentiva il bisogno?

L'Osservatorio sulle manifestazioni sportive decidera' quali striscioni promuovere e quali censurare

ITALIA ALBO STRISCIONI OSSERVATORIO / ROMA – La decisione sta già facendo discutere: l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha inaugurato sul proprio sito l'Albo nazionale degli striscioni. Finora sono pervenute richieste per oltre 350 striscioni, riferibili a 41 società. L'Osservatorio deciderà quali striscioni saranno 'politicamente corretti' e quali invece non potranno figurare: addio quindi al pittoresco 'Giulietta era 'na zoc…', dedicato dai tifosi del Napoli a quelli del Verona, e a tante altre espressioni forse scorrette ma indubbiamente d'impatto.

Il risultato? Un'iniziativa che limita ancor di più le iniziative dei tifosi, disincentivando la passione, scoraggiando le persone ad andare negli stadi italiani, ormai sempre più vuoti e desolati. Calciomercato.it si domanda: chi decide cosa sia giusto scrivere su uno striscione e cosa no? Con quale diritto decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato? Certo: razzismo, politica e blasfemia devono restare fuori dagli stadi. Ma per gli esagitati ci sono già molte misure punitive. Dunque perché punire anche chi, fors'anche con una parola fuori posto, strappa risate e attenzioni, mitizzando ancor di più gli striscioni e la loro fantasia?

L'Albo nazionale degli striscioni nasce sotto i peggiori auspici, proseguendo una triste tradizione di provvedimenti che, dati alla mano, stanno svuotando gli stadi e desensibilizzando gli appassionati di tutta Italia. Ci auguriamo che l'Osservatorio e gli altri organi predisposti, un giorno, decidano di mettere al primo posto il vero motore trainante dell'economia calcistica mondiale: i tifosi. Con buona pace del 'politicamente corretto'.