CALCIOSCOMMESSE JUVENTUS CONTE / TORINO – Dopo la conferma dei 10 mesi di squalifica di ieri e la dura reazione del presidente della Juventus Andrea Agnelli attraverso un comunicato ufficiale, Antonio Conte è tornato a parlare della vicenda Calcioscommesse e della sua situazione personale.
“Oggi penso sia arrivato il momento di mettere un po' di puntini sulle 'I'. Sono sette mesi che la mia faccia viene accostata al Calcioscommesse. Non ho mai scommesso in vita mia. Qui si parla che in una riunione tecnica io abbia assicurato la squadra in un pareggio. Vi spiego che cos'è una riunione tecnica. Si guardano filmati, si prepara la partita, si motivano i giocatori. Come posso presentarmi e rassicurarli di un pareggio a tavolino”.
(Alza voce, ndr). Questa è l'accusa che mi stanno facendo. Sono rimasto allibito da questo signore, Carobbio, giudicato 'altamente credibile' dalla Procura Federale, mentre io sono stato giudicato 'poco credibile'.
PATTEGGIAMENTO – “Io sono innocente, io come tanti altri. Il patteggiamento negato è una vergogna. E' stato un ricatto bello e buono”.
NOVARA-SIENA – “E' un'accusa infamante per me, per qualsiasi allenatore. Hanno minato la mia credibilità nei confronti di un intero spogliatoio. In ogni caso, nonostante queste notizie false i miei giocatori sono riusciti a mantenere unito il gruppo. Se sono antipatico perché vinco non è un problema mio. Se do fastidio non è un problema mio”.
ALBINOLEFFE-SIENA – “Qui sono stato accusato perché 'Non potevo non sapere'. Ma che cosa significa? Sono stato prosciolto dalle accusa su Novara-Siena e vengo condannato per omessa denuncia in questa partita. 10 mesi per due omesse denuncie, ne salta una per proscioglimento e la durata della squalifica rimane la stessa? E' una vergogna. Poi, 'omessa denuncia', ma se io non ho visto niente cosa dovevo denunciare! Dico a tutti i calciatori e allenatori della Serie A che questa situazione potrebbe capitare a tutti. State attenti”.
“Mi sono chiesto per molto tempo perché è capitata a me questa cosa. Forse perché sono diventato allenatore della Juventus, venivamo da due settimi posti, stavamo per diventare simpatici. Poi abbiamo vinto il campionato da imbattuti, siamo arrivati alla finale di Coppa Italia e allora abbiamo iniziato a non essere più simpatici”.
La parola passa all'Avvocato Giulia Bongiorno e all'Avvocato De Renzis.
AVVOCATO BONGIORNO: “Il sistema di giustizia sportiva ha una serie di sbavature. I giudici sono delle persone che giudicano altri uomini. Quello che viene contestato a Conte riguarda il codice sportivo. Il patteggiamento? Tre mesi di squalifica sarebbe stato un successo ma vi posso dire che paradossalmente per lui, subire un secolo di squalifca, sarebbe stato meglio. Lui infatti avrebbe dovuto patteggiare per Novara-Siena dove è stato ritenuto innocente. Il nostro obiettivo non era lo sconto di pena. Altrimenti avremmo fatto il patteggiamento ma Conte, giustamente, non lo voleva. Io sull'altare della celerità non immolo nessuno perché c'è fretta. Perché deve iniziare il campionato. Perché non si pensa ad un sistema a doppia pista? Cosa cambiava se a noi davano l'opportunità di fare una domanda in più a Carobbio?”.
AVVOCATO DE RENZIS: “Quello che è emerso ieri è che il pentito Filippo Carobbio non è totalmente credibile. Guardiamo al bicchiere mezzo pieno, ieri la credibilità dell'uomo è stata messa in discussione e questo vogliamo sottolineare e su questo lavoreremo”.
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