Calciomercato, da Kaka' ad Amauri: va di moda il 'cavallo di ritorno'

In questa sessione di mercato sono molti i calciatori che tornano nelle loro ex squadre: eccone una carrellata

MERCATO CAVALLI DI RITORNO KAKA' AMAURI / ROMA – “Cavallo di ritorno”. Questa definizione, utilizzata spesso in termine dispregiativo, sta invece diventando il trend di questa sessione di mercato. In termini tutt'altro che negativi, perché per le società calcistiche, in questi tempi di crisi, restano due strade: scoprire giovani promettenti a basso costo o affidarsi all'usato sicuro. Una strada sempre più battuta perché doppiamente conveniente: si punta su un calciatore già fatto, in cerca di rilancio, che tra l'altro conosca bene l'ambiente. Con un rischio a volte fin troppo concreto: che il 'cavallo' in questione si riveli poi finito più che fatto.

SI TORNA A KAKA' – Impossibile non partire dal ritorno più prestigioso, quello che sta facendo sognare i tifosi del Milan. Ricardo Izecson Leite, per gli amici Kakà. Adriano Galliani lo cedette a peso d'oro al Real Madrid (67 milioni di euro). Ora è pronto a riprenderselo a prezzo di saldo. Venti milioni se tutto va male, se il Real riesce a scucirglieli. Ma si lavora per limare – e di parecchio – la cifra, con la possibilità di prenderlo in prestito o a prezzo stracciato. A Milano però non sono molto fortunati con questa tecnica. Basti pensare al caso Shevchenko, venduto da campione e ripreso un paio d'anni dopo da ex. Non da ex milanista, purtroppo, bensì da ex fuoriclasse.

AMAURI AL PARMA – E' stata l'ultima squadra a vederlo in una condizione decente, forse per questo è l'unica a crederci ancora. Il Parma ha ripreso Amauri, flop clamoroso alla Juventus e non certo un fulmine di guerra nell'ultima semestrale esperienza alla Fiorentina. Un solo gol all'attivo, ma che gol: l'incredibile 0-1 dei viola a Milano che ha di fatto regalato lo scudetto alla Juve. Amauri ha battuto un curioso record: è probabilmente il prestito più decisivo della storia del calcio, non tanto per la squadra che l'ha preso quanto per quella che l'ha ceduto. Ora a Parma cerca di tornare un attaccante vero e non più soltanto un fenomeno da guinness. Donadoni spera che torni, se non quello di Palermo, quantomeno l'ultimo Amauri visto in gialloblu.

BRIENZA E NATALI – Storie diverse per altri due ritorni a casa. Franco Brienza si è avvalso della stima del suo mister Sannino, che giunto a Palermo ha voluto portarlo con sé nella squadra che proprio il fantasista ha contribuito a riportare in Serie A, salvo poi essere sbolognato a squadre minori. Per Cesare Natali invece non è propriamente un ritorno a casa. Lui a Bologna c'è stato solo un anno dieci stagioni fa, si è svincolato dalla Fiorentina e ha firmato per i rossoblu come avrebbe potuto farlo per qualsiasi altra squadra. In un modo o nell'altro sempre di ritorno si tratta.

I CAVALLI POSSIBILI – In questo gioco la squadra più attiva attualmente è la Fiorentina. Potrebbero vestire nuovamente la viola ben tre ex, uno dei quali rappresenta il sogno di una notte di mezza estate. Giampaolo Pazzini, snobbato da Prandelli e diventato grande lontano da Firenze, sta per lasciare l'Inter e l'approdo alla corte di Montella è più di una possibilità. gli altri due, Angelo Palombo e Alessandro Agostini, sono stati viola solo in gioventù. Lo stesso dicasi per Peluso, in orbita Lazio: ha giocato nelle giovanili biancocelesti, in prima squadra neanche una presenza. Infine, giusto per restare in tema, torniamo all'inizio e riparliamo del Milan, che sta provando a riprendersi due calciatori lanciati dalla Primavera rossonera e poi mai più rivisti a Milanello: Davide Astori e Alessandro Matri, puntelli ideali per Allegri, che li ha avuti già a Cagliari e potrebbe usarli ora al Milan come prodotti del vivaio, perfetti per la lista Champions. Perché quando il cavallo è di razza il ritorno a casa può essere soltanto un bene.