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Calciomercato Roma, l'addio di Luis Enrique: “Vado via per stanchezza”

Le parole del tecnico giallorosso in conferenza stampa dopo il saluto alla squadra

MERCATO LUIS ENRIQUE CONFERENZA ADDIO / ROMA – È il giorno dell'addio di Luis Enrique alla Roma: il tecnico in conferenza stampa parla della sua decisione di lasciare il club giallorosso. Lo spagnolo si presenta e mette in chiaro subito una cosa: “Oggi decido io, rispondo solo a cinque domande non a 20-25”. Poi parla della sua scelta: “Parto con una critica: due giorni fa ho fatto una riunione con i miei ragazzi, con calciatori e staff, per dire cosa pensavo, cosa sentivo. È stata una cosa bellissima, ho salutato in spagnolo per parlare con il cuore e quello è stato un gesto che rimarrà lì. La mia critica è per quello che dopo è uscito sulla stampa e per quello che ho sentito dire: tutto quello che si è scritto su quello che io ho detto ai calciatori è una bugia. Ho qua il discorso fatto e tutto quello che è stato scritto è falso. Spero che il prossimo allenatore non debba soffrire come me”. 

Il tecnico spagnolo poi continua: “Non mi sono mai pentito di aver scelto Roma. Qui io e la mia famiglia ci siamo trovati bene. Me ne vado perché sono stanco, ho dato tutto me stesso per questa stagione. So che non mi basterà l'estate per recuperare la forza e quindi non posso trasmetterla alla squadra. Il prossimo anno non allenerò sicuro. Devo recuperare. Sono molto passionale, è stata un’avventura, voi l'avete chiamata progetto, parola di cui siamo stanchi. Per me è stata un'avventura bellissima, ho speso tutta la mia energia”. 

“Contano i risultati, ma per me non è stata una stagione molto brutta. Questa squadra per me è migliorata tantissimo, non per i risultati ma per l’impegno dei ragazzi che ringrazio sempre. Si sono messi dentro quello che io pensavo. Ho detto fin dall’inizio che se non potevo essere d'aiuto alla squadra me ne sarei andato, questo è successo. Questo tifo, che si è comportato in modo fedelissimo, è importante per squadra e società. Auguro che marcino insieme, auguro un cammino pieno di success. Non ho nessun rimprovero da fare e se ho fatto qualche sbaglio chiedo scusa. Continuo ad essere convinto che in Italia si può giocare bel calcio e che il modo migliore per giocare è quello di farlo all'attacco. So di dover migliorare la fase difensiva. Sono contento di essere stato qui e ringrazio tutti”. 

ERRORI – Dopo la premesse di Luis Enrique si passa alle domande e la prima è sugli errori fatti: “Ce ne sono stati tanti. Ogni partita cercavo di avvicinare i ragazzi nel modo migliore, poi ognuno ha la sua personalità e si devono interpretare i movimenti. Quando uno gioca è tutto diverso. Ho provato a facilitare il loro lavoro. Ci sono tante cose da migliorare. Sono talmente competitivo che ogni sconfitta è stata un dispiacere enorme, io voglio vincere ogni partita. È corretto giudicare un allenatore per i risultati. Continuo ad essere convinto di una certa idea di calcio”.

TOTTI – Il tecnico spagnolo parla del suo rapporto con Francesco Totti: “Ho parlato così tanto di lui che me se sto innamorando. Fin dall'inizio ho avuto una bella sensazione con lui, è stato un piacere allenarlo, è un campione. Rimarrò a Roma ancora qualche mese per conoscere la città, non ho nessun problema: ripeto, vado via solo per stanchezza. Per me questo lavoro è una passione, forse devo pensare in un modo diverso ma sono fatto così, preferisco un anno così intenso piuttosto che tre di minore intensità”. 

ALLENATORI ITALIANI Luis Enrique parla dei colleghi italiani: “Non è stato così difficile come la dipingete. E’ stata una stagione tosta, ma ci sono squadre italiane come Juventus e Milan, Udinese, che hanno giocato bene. E sono stato trattato in modo incredibile dai miei colleghi, sono stati gentilissimi, mi hanno fatto i complimenti, anche quelli che perdevano”. 

ORGOGLIOSO DELLA SQUADRA – “È stato sempre un orgoglio allenare questa squadra. Non le considero dimissioni, ma è il momento giusto per andarmene per dare modo alla società di preparare la prossima stagione.  Non è un anno buttato al vento, la squadra è migliorata, sia per i comportamenti nello spogliatoio che in campo. La squadra è più forte e responsabile. Io ho fatto i primi passi, ora il lavoro lo continuerà un altro allenatore che avrà la forza che a me è venuta a mancare. Se potrò aiuare la Roma in futuro sarò disponibile. Mi piace tantissimo l'Italia e sicuramente il mio calcio può essere vincente. Non ho nessun sentimento di vendetta. Riprovarci? Non lo so, chissà. Grazie di tutto e forza Roma”. 

Redazione

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