EDITORIALE TRAMACERE RADIO MILAN INTER LUCIO / MILANO – Mercoledì 2 Maggio 2012 preso da un raptus omicida a seguito della prestazione di Lucio (Lucimar Ferreira da Silva) che ha posto fine ai sogni di rincorsa verso il terzo posto che avrebbe significato Champions League, mi sono fiondato sul più grande libro che avessi in casa su cui sbattere la testa.
L'enciclopedia Treccani, tuttavia, come sempre da grandi spunti di riflessione (e grandi bernoccoli, fidatevi!), ma con il pensiero fisso di un Lucio ancora una volta al di sotto delle proprie prestazioni, la mia attenzione si è spostata velocemente sulla lettera R alla voce rinnovo. Rinnovo: in agraria, lavorazione del terreno fino a notevole profondità in modo da preparare il terreno alla coltura di alcune piante particolarmente esigenti. In botanica, la potatura di rinnovo è quella finalizzata a rinnovare la chioma di un albero con rami novelli, eliminando quelli esauriti o invecchiati.
Proviamo a fare un passo indietro e torniamo al 17 Agosto 2011 quando il suddetto Lucio ha posto la firma di proprio pugno sul rinnovo (appunto) biennale propostogli da Marco Branca e Piero Ausilio. Ora proviamo a pensare all'Inter come un campo da semina provato dalle recenti coltivazioni, oppure proviamo a paragonarla ad un albero che ha resistito a freddi inverni sotto il peso di ghiaccio e neve. Ebbene il Rinnovo, così come da definizione, non dovrebbe portare alla conferma della già provata struttura, bensì ad una graduale rimescolanza. Il rinnovo, giunti in questo particolare momento storico e in una situazione di campionato quantomeno atipica, è un obbligo di cui la dirigenza nerazzurra si deve fare carico senza se e senza ma. Il rinnovo è necessario, ma non dei contratti, bensì della squadra. L'arrivo di Stramaccioni aveva portato la giusta energia per smuovere delle polveri che, tuttavia, si stanno pian piano riposizionando. La rosa dell'Inter, l'abbiamo già detto in più occasioni, conta per più del 50% dei suoi effettivi di giocatori sopra i 30 anni. I 'rami nuovi' già pronti, sempre per restare nell'ambito della metafora, stanno rischiando di seccare all'ombra di quelli vecchi per totale assenza di ossigeno.
Insomma gli uomini mercato dell'Inter, con tanta riconoscenza sia chiaro, dovrebbero evitare la riconferma di giocatori ultratrentenni, con tanto di stipendi ultramilionari, se non in assenza totale di alternative. Questa valutazione, tuttavia, si potrà fare solo con l'allenatore che siederà sulla panchina nerazzurra nella prossima travagliata stagione. Marcelo Bielsa sembra aver aperto ad un suo possibile approdo in nerazzurro proprio quando il nome di Andrè Villas-Boas è sembrato essere nuovamente il nome di punta nella testa di Massimo Moratti. Ma in tutto questo ennesimo marasma (guarda te Lucio per un erroraccio cos’hai combinato in sole 24 ore…) Stramaccioni che fine farà? Lui non si è ancora arreso davanti all'evidenza. A due giornate dal termine non si sente fuori dai giochi per il terzo posto e non vuole sentir parlare di riconferma, tuttavia, la prossima partita sarà il crocevia della sua esperienza nerazzurra e, probabilmente anche del suo prossimo futuro come allenatore.
Già perché preso in mezzo in una lotta scudetto che, per questa stagione, non ci riguarda da vicino, i nerazzurri si trovano nello scomodo ruolo dell'arbitro del campionato. Vincere il derby vorrebbe dire consegnare lo scudetto nelle mani dei rivali bianconeri di Torino. Perderlo, al contrario, alimenterebbe le speranze e, in caso di non successo bianconero sul neutro di Cagliari, garantirebbe il sorpasso che porterebbe lo scudetto sull'altra sponda dei Navigli. Il tifo nerazzurro si è spaccato letteralmente in due in un eterno dilemma sul quale dei due mali sia il minore, sullo 'scansamose' per favorire il Milan o sul vincere il derby per non vedere i rossoneri più vicini alla seconda stella. Il sottoscritto ritiene che sarebbe più interessante osservare la reazione delle istituzioni di fronte all'ipotetica terza stella di cartone sulle magliette bianconere (e le repliche delle avversarie, Inter compresa) piuttosto che vedere i colori di Milano tinti di rossonero. Ma poi il derby è sempre il derby e vincerlo risolleverebbe, anche se solo in parte, le sorti di una stagione nata male e conclusa peggio. Perché se Europa League dovrà essere, quest'anno più che mai si dovrà far di tutto per evitare dei preliminari stressanti, ai primi di agosto, che nel bene o nel male condizioneranno l'intera stagione.
Ah, a proposito di cartone…ci sono sempre le inchieste sul calcioscommesse che potranno rivoluzionare e smuovere imprevedibilmente la classifica a fine stagione. Su Twitter (@TramacEma) lo ripeto spesso: io al terzo posto di cartone ci credo ancora! E voi?
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