FABIO BORINI RAGGI X / ROMA – Scatto in profondità, dribbling a rientrare che mette a sedere Walter Samuel e destro rasoterra sotto le gambe di Julio Cesar. E ancora: partenza sul filo del fuorigioco ad ingannare la difesa nerazzurra, contrasto vinto con caparbietà su Lucio e tiro ad incrociare alla destra del portiere. Così, con apparente e sorprendente facilità, Fabio Borini ha messo in ginocchio l'Inter di Ranieri. Conosciamolo meglio.
CARATTERISTICHE TECNICHE – Rapace dell'area di rigore, la sua qualità più importante è indubbiamente l’istinto del goal: ogni pallone che passa dalle sue parti è una potenziale occasione da rete da non lasciarsi sfuggire per alcun motivo. Pur risultando letale vicino alla porta avversaria, può essere impiegato anche in posizione più defilata, dove è in grado di sfruttare la sua velocità e la grande capacità di inserimento negli spazi. Generoso e disponibile al sacrificio, per la gioia di tutti i suoi tecnici garantisce grande equilibrio tattico e lavoro senza palla. Il suo punto debole è la tecnica di base, non certo raffinata; nel calcio, però, per un attaccante contano i goal e quelli, Fabio Borini, li sa fare eccome.
LA CARRIERA – Bomber con la valigia in mano, il suo nome compare in quella lista di talenti strappati a suon di sterline dal calcio inglese ai settori giovanili dei club italiani. L’attaccante dell’Under 21, però, è l’esempio vivente di come sfruttare al meglio un’esperienza formativa all’estero di indubbio valore per poi tornare e diventare grandi nella propria nazione.
Nato a Bentivoglio il 23 Marzo 1991 e tifoso del Bologna dalla nascita, muove i suoi primi passi nel club rossoblu, nel quale approda all’età di dieci anni.
Dopo sette anni trascorsi nel settore giovanile del club emiliano, cede alle lusinghe del Chelsea che, ancora sedicenne, lo porta a Londra per farlo crescere nella propria squadra riserve. L’impatto con il calcio inglese non è dei più facili ma già nella stagione 2008/2009 diventa capocannoniere della squadra con 10 reti in sole 11 apparizioni. Carlo Ancelotti, allora allenatore della prima squadra, ne coglie le potenzialità e lo promuove sul campo facendolo esordire, poco più che diciottenne, sia in Premier League che in Champions League.
Nello stesso periodo, viene convocato per la prima volta dal Pierluigi Casiraghi in nazionale under 21, selezione di cui fa ancora parte oggi con l’attuale commissario tecnico Ciro Ferrara.
A marzo 2011, a pochi mesi dalla scadenza del contratto con i ‘blues’, si trasferisce in prestito allo Swansea City (all’epoca militante in Championship) dove ritrova l’allenatore della squadra riserve del Chelsea Brendan Rodgers. La prima partita con la nuova maglia è già un successo: doppietta contro il Nottingham Forest. La sua esperienza nel piccolo club inglese termina con 6 gol in 12 presenze e con la storica promozione della squadra in Premier League.
Esaurito ogni legame con il club di Abramovich, in estate Borini lascia l’Inghilterra per ritornare nella sua Emilia Romagna, al Parma. Con i ducali,malgrado un accordo quinquennale, disputa però solo una partita di Coppa Italia.
PROGETTO ROMA – Il 31 Agosto, nell’ultimo giorno utile della sessione di mercato, la Roma lo acquista in prestito oneroso (1,25 milioni di euro) con diritto di riscatto fissato a 7 milioni. Nella capitale, l’attaccante trova un club ed un allenatore, Luis Enrique, ben disposti a lavorare con i giovani. Il ragazzo, come suo solito, sfrutta al meglio le proprie opportunità ritagliandosi uno spazio importante nell’attacco giallorosso malgrado la folta ed eccellente concorrenza.
Prestazioni a ritmi elevatissimi (ideale per il pressing asfissiante richiesto dal tecnico asturiano) e goal (5 in 11 presenze) sono sempre garantiti con lui in campo. La dirigenza della Roma, intuendo di aver in mano un potenziale futuro campione si affretta, nella sessione invernale di calciomercato, a stringere l’accordo con il Parma per una comproprietà sulla base di 4,5 milioni di euro.
Il resto è storia recentissima. Proprio domenica scorsa, allo stadio ‘Olimpico’, Borini ha trovato il miglior modo possibile per ripagare la fiducia della società con una prestazione sontuosa ed una pregevole doppietta che ha consentito ai giallorossi di abbattere l’Inter e reinserirsi così nella lotta per un posto in Europa.
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