Marco De Marchi su Fabio Borini

Il procuratore dell'attaccante romanista ha parlato alla nostra web radio ufficiale

RADIOCALCIOMERCATO ESCLUSIVO AGENTE BORINI / ROMA – RadioCalciomercato, la web radio ufficiale di Calciomercato.it, ha intervistato in esclusiva Marco De Marchi, agente di Fabio Borini. Ecco di seguito quanto emerso dalla chiacchierata con il procuratore.

AVVENTURA ROMA – “Sono molto contento per lui. Il fatto di essersi presentata un'occasione come quella della Roma è stata per lui un motivo di orgoglio. Tornare dopo quattro anni di Chelsea e quattro mesi di Swansea è importante per lui farsi conoscere dalla gente qui in Italia. Molti ne avevano perso le tracce. Da parte sua c'è sempre stato massimo impegno per far sì che la Roma possa essere veramente convinta di aver fatto la cosa giusta nell'acquisto almeno per la metà del suo cartellino. Lo avevano inizialmente preso in prestito con diritto di riscatto, poi a gennaio il club ha acquisito la metà. Lavorerà per diventare un giocatore della Roma al 100%: ha sposato un progetto nuovo, a parer mio meraviglioso”.

MODULO LUIS ENRIQUE – “L'anno scorso giocava allo Swansea come punta centrale in un 4-2-3-1. Però non è un attaccante alla Luca Toni, è un attaccante di movimento, che va in profondità, che ha caratteristiche particolari. In questo modo si deve dire che Luis Enrique lo sta aiutando molto. Sta permettendo di far vedere le sue doti”.

BRITISH STYLE – “Devo essere sincero: la prima volta che lo vidi mi innamorai per il suo atteggiamento. Ritengo fondamentale in un giovane la voglia di migiorarsi, di non fermarsi mai davanti a un ostacolo, di cercare di superarlo in tutti i modi. C'è una cultura del lavoro alla base importantissima, sono doti che ha sempre avuto. Poi si è ritrovato catapultato in una terra che è famosa per queste caratteristiche. Notiamo che i giocatori anglosassoni hanno tutto questo che ho descritto: se ci si fa caso fino al 95esimo ci danno dentro come dei matti. Fabio ha sviluppato ancora di più questo suo modo di fare che ha nel dna. Ha anche sviluppato quelli che sono i valori del calcio e si è potuto allenare negli ultimi due anni con campioni stratosferisci come Terry, Drogba, Kalou… Tutto ciò ha fatto in modo che il suo bagaglio crescesse in maniera esponenziale, un bagaglio che si è portato dietro. Oggi ha la possibilità di giocare con Totti e De Rossi che sono campioni straordinari. Lamela, Bojan, Osvaldo…quando fai parte di quel mondo lì non te ne rendi conto. Darà sempre il massimo per migliorarsi”.

ADDIO CHELSEA E BUON ESEMPIO – “Per qualsiasi giovane queste sono doti indispensabili per fare passi avanti. Al Chelsea lo misero fuori rosa ancora prima che dessimo una risposta definitiva sull'offerta del Chelsea. Ci fece molto male. L'intenzione era quella di rimanere in una squadra mondiale. Lui nn si meritava questo e ha avuto la reazione migliore, su mio consiglio di insistere a lavorare. In otto partite con le riserve segnò 14 gol. Non era importante per lui giocare con la prima squadra o le riserve: l'importante era lasciare il segno dove lo facevano giocare. Dopo la partita che segnò cinque gol ebbe grande risonanza e anche se in quel momento il Chelsea aveva bisogno di attaccanti non venne richiamato dai dirigenti. Alla fine è andata bene così”.

TENTAZIONE LIVERPOOL, GRAZIE ROMA – “Giocando in Under 21 ha potuto farsi conoscere in giro per l'Europa. Lo hanno seguito e devo essere sincero ho ricevuto telefonata da squadre imporanti. Ma è stato raggiunto l'accordo con il Parma e di conseguenza si era convinto a tornare in Italia. Nell'ultima settimana di mercato il Liverpool aveva fatto un'offerta al Parma per prenderlo. A quel punto la Roma, che si era già affacciata qualche settimana prima, ha deciso in maniera veloce e rapida -e su questo devo dire grazie al ds Sabatini e a Baldini- di investire su ragazzo giovane. Al momento in cui ci fu prospettata questa cosa dissi a Fabio 'Credo che la miglior squadra per te sia proprio la Roma, hai delle caratteristiche tali da poter far innamorare la Curva Sud'. Mi ascoltò e subito di innamorò di questa squadra, di questo ambiente, di questo alone magico intorno a questa società. Di conseguenza è partito nel migliore dei modi per cercare di ritagliare spazio pur stando in squadra con giocatori importanti”.

NAZIONALE MAGGIORE – “Adesso è troppo facile poter dire cose. In questo momento sono convinto che sia giusto lasciarlo lavorare con molta serenità, è molto maturo in questo. Ha un equilibrio interiore invidiabile. Io direi di lasciarlo lavorare, ha appena iniziato la sua carriera. E' molto giovane e lavora tanto e sempre di più per migliorare sotto tanti aspetti. E' unicamente concentrato sulla Roma e sull'Under21 di cui fa parte da un po' di tempo. Se me lo dite voi fa piacere, ma non vorrei sobbarcare ragazzo di tante pressioni. So già che da parte sua ha voltato pagina, sta già pensando alla prossima partita”.

DOMENICA DA STAR – “L'ho sentito ieri, era molto contento della vittoria della squadra dopo la debacle di Cagliari. Soprattuto per la prestazione importante della squadra contro una squadra fortissima come l'Inter. E' stato un segnale importante da tutta la squadra e per l'ambiente che era un po' demoralizzato. Era ovviamento contento della sua prestazione e dei suoi gol, come tutti gli attaccanti vivono di quelli. Mi ha detto che 'Ora vado a letto perché mercoledì giochiamo a Catania'. Cosa lo ha colpito della Roma? Esattamente quella cosa che gli ho raccontato io. Se non vesti quella maglia non puoi capire e diventa difficile poterlo descrivere. Quando parlano di magica roma è vero: c'è qualcosa di magico là“.