CAMPIONI RAGGI X MILITO / MILANO – Il Principe è tornato. Dopo un 2011 da dimenticare, il nuovo anno sembra aver ridato all’Inter il vero Diego Milito, quello dell’indimenticabile notte di Madrid, quello che a suon di gol ha portato la squadra di Josè Mourinho a conquistare lo storico Triplete.
GLI ESORDI
Nato il 12 giugno del 1979 a Bernal, nella provincia di Buenos Aires, da una famiglia di origine calabrese emigrata negli anni cinquanta in Argentina, Milito conosce il calcio che conta soltanto all’età di venti anni, quando esordisce in Primera Division con la maglia del Racing di Avellaneda. Una squadra molto gloriosa in Argentina, che grazie anche ai suoi gol, riesce ad aggiudicarsi dopo quasi 35 anni di astinenza l'Apertura 2001.
L’APPRODO IN ITALIA
Diventato uno dei punti fermi dell’Academia, Milito si guadagna nel gennaio del 2004 la prima chiamata di una società italiana, il Genoa. Dopo qualche mese di ambientamento, è nella stagione seguente che con la bellezza di 21 reti, Milito trascina i grifoni alla promozione in Serie A. Una promozione attesa da quasi dieci anni in casa rossoblu che, però complice il ‘famoso scandalo della valigietta’, si trasforma per ordine della giustizia sportiva in retrocessione in Serie C.
IL RILANCIO IN SPAGNA
Il presidente Preziosi decide allora di trasferirlo in prestito al Real Saragozza, squadra in cui milita il fratello minore Gabriel. Anche qui la musica non cambia: nelle tre stagioni con i Blanquillos il Principe mette a segno 61 gol, quattro dei quali in un’altra indimenticabile serata della sua carriera: la semifinale d’andata della Coppa del Re contro il Real Madrid, terminata 6-1 a favore del Saragozza. Se da una parte i suoi tanti gol spingono il club spagnolo all’acquisizione del suo cartellino, dall’altra però le sue marcature non bastano alla squadra spagnola ad evitare nella stagione 2007-08 la retrocessione in Segunda Division.
RITORNO IN ITALIA
Terminata la sua esperienza al Saragozza, ecco che a bussare alla porta di Diego Milito è ancora una volta il Genoa, tornato finalmente in Serie A. Il 31 agosto del 2008, il Principe sbarca nuovamente in Italia. Da oggetto sconosciuto, l’attaccante, originario di Terranova da Sibari, si conquista la nomea di rivelazione indiscussa del campionato realizzando ben 24 reti che lo incoronano come il miglior marcatore stagionale nella storia del Genoa in Serie A. Le sue firme nei due derby contro la Sampdoria, inoltre, mandano in delirio tutto il popolo rossoblu che vede in lui l’artefice della rinascita dei grifoni.
DA PRINCIPE A RE DEL GOL: L’INTER E LA SUA DEFINITIVA CONSACRAZIONE
Poco prima della conclusione di quel meraviglioso campionato, il presidente Preziosi però annuncia il suo trasferimento e quello di Thiago Motta, altro simbolo della formazione di Gasperini, all’Inter. Compito del Principe: sostituire un certo Zlatan Ibrahimovic, passato in estate al Barcellona e protagonista in nerazzurro degli ultimi tre scudetti. L’eredità è abbastanza pesante, ma grazie anche al tecnico Josè Mourinho, il 2010 si rivela l’anno della sua definitiva consacrazione: con i suoi gol l’Inter conquista il Campionato, la Coppa Italia e soprattutto la Coppa dei Campioni. Un sogno questo che i tifosi interisti aspettavano da ben 45 anni e che proprio grazie alla sua doppietta nella finalissima di Madrid contro il Bayern Monaco, diventa realtà.
LA NAZIONALE
La strepitosa stagione con l’Inter gli regala anche la prima convocazione ad un Mondiale. In Sudafrica, però, la Nazionale di Diego Armando Maradona ha vita breve e così la manifestazione si dimostra un vero e proprio flop per tutti, anche per Milito, che ancora volta, conferma il suo difficile rapporto con la maglia Albiceleste.
L’ADDIO DI MOU E UNA STAGIONE DA DIMENTICARE
La conquista del Triplete con l’Inter coincide però anche con l'addio dello Special One, un addio che inevitabilmente segna il futuro della squadra nerazzurra, e quindi anche dello stesso Milito. Il Principe, infatti, non segue Josè Mourinho al Real Madrid, per volontà di Massimo Moratti. La stagione seguente, però, è caratterizzata dai tanti infortuni. Tra un problema muscolare ed un altro, Milito trova comunque il tempo di alzare al cielo il Mondiale per Club, la Supercoppa Italiana e a maggio la Coppa Italia, durante la quale lascia il segno nel 3-1 finale sul Palermo.
LA RINASCITA
Dopo una stagione da dimenticare, la volontà del bomber argentino diventa così quella di smentire quanti lo considerano già un giocatore finito. La guida tecnica di Gasperini, suo ex allenatore al Genoa, e poi l’arrivo di mister Ranieri non sembrano però sortire inizialmente alcun effetto. Nonostante questo la fiducia del tecnico romano continua a farsi sentire e così la rete realizzata nell’ultima giornata del 2011 contro il Lecce, assume il valore specifico di una vera e propria svolta: il nuovo anno infatti inizia subito con una doppietta contro il Parma, con il gol decisivo nel derby, con una rete alla Lazio e soprattutto con il poker rifilato al Palermo, il primo con la maglia nerazzurra. Il Principe quindi è ufficialmente tornato.
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